Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi martedì 28 dicembre, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito il bollettino contenente i dati relativi all’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia. Secondo l’aggiornamento odierno, i casi di contagio complessivi ammontano a 5.756.412, ossia 78.313 unità in più rispetto a ieri. In crescita i soggetti attualmente positivi che risultano essere 598.856 (+61.352), così come i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva: 1.145 in totale e 19 in più rispetto a ieri. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono 5.020.601 con un incremento da ieri di 16.746 unità. Purtroppo continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime nel nostro Paese con 202 morti registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 136.955.
La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha eliminato 1 caso dal totale, in quanto non paziente Covid. Anche l’Emilia Romagna ha sottratto 8 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare. Il Friuli Venezia Giulia ha eliminato 4 casi a seguito di 2 test antigenici non confermati dai successivi tamponi molecolari e a seguito di 2 test positivi rimossi dopo revisione. La Regione Campania specifica che 4 decessi registrati oggi risalgono ad un periodo precedente. La Sicilia segnala che i decessi riportati in data odierna sono da attribuire ai giorni scorsi. Infine, la Regione Veneto segnala che una parte dei nuovi positivi sono relativi al recupero di positività dell’ultima settimana.
Secondo il bollettino diramato nel pomeriggio di ieri, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 5.678.112. Continuavano a salire anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 537.504 ed i ricoveri nei reparti di terapia intensiva: 1.126 in totale. I guariti complessivi erano 5.003.855 mentre il bilancio delle vittime totale saliva a 136.753.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 27 dicembre: 30.810 nuovi casi di contagio e 142 vittime
Stando ai dati dell’aggiornamento del Ministero della Salute di domenica, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 5.647.313. Salivano anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 516.839 ed i ricoveri in terapia intensiva: 1.012 in totale. I guariti complessivamente nel nostro Paese erano 4.916.068, mentre il bilancio delle vittime totale saliva a 135.931.
Il Governo avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di ridurre il periodo di isolamento per quei soggetti vaccinati con terza dose che vengono in contatto con dei positivi. Nella giornata di domani, la proposta sarà analizzata – riporta Tgcom24– dal Comitato Tecnico Scientifico. Secondo una prima indiscrezione potrebbe parlarsi di 3/5 giorni.
A volere una modifica delle attuali norme soprattutto le Regioni lamentatesi del fatto che regole come quelle attuali rischiano di paralizzare il Paese. La proposta di ridurre i tempi di isolamento, è quindi giunta all’Esecutivo che adesso, coadiuvato dal Cts, proverà a vagliarne la fattibilità. I Governatori sarebbero praticamente tutti concordi. Ma ad esprimere il proprio dissenso sarebbe stato il viceministro Pierpaolo Sileri il quale si è detto favorevole alla riduzione, ma non adesso considerata l’impennata dei casi.
Lo stesso parere lo ha espresso Walter Ricciardi il quale ha auspicato che non ci si lasci andare alle sensazioni perché le modalità con cui eseguire una quarantena sono frutto di modelli ben precisi.
La variante Omicron sarebbe più simile ad un raffreddore, ma solo per i vaccinati. Queste le parole del virologo Guido Silvestri il quale ha spiegato che nonostante l’impennata dei casi bisogna essere fiduciosi. Secondo alcuni studi, riporta AdnKronos, la variante omicron sarebbe sì molto trasmissibile, ma raramente porterebbe a manifestazioni gravi della malattia negli immunizzati. Ovviamente, ha proseguito il professore, chi sceglie di non vaccinarsi sta liberamente decidendo per se stesso, ma al contempo rischia di far pagare un prezzo molto alto non solo alla sua persona, ma anche all’intera collettività.
La curva epidemiologica non accenna a scendere. Una circostanza che starebbe spingendo sempre più a pensare che la soluzione adottata dalla Germania sia quella più efficace: lockdown per non vaccinati.
Un’ipotesi che in Italia starebbe prendendo piede e creando un gruppo di sostenitori della misura. Il primo – riporta SkyTg24- Matteo Basetti primario del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova. Da sempre sostenitore della linea dura sarebbe, infatti, propenso ad una restrizione di tal genere. Anche Fabrizio Pregliasco sarebbe concorde con il collega. Nel mondo della politica, favorevole si sarebbe detto anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva il quale ha detto che se proprio devono esserci delle restrizioni, allora che ci siano ma solo per i no-vax.
Ma l’ex Premier non è il solo, a lui si associano anche altri vertici di sinistra e destra, per non parlare dei Governatori di varie regioni che starebbero altresì spingendo per ottenere una riduzione dei tempi di quarantena per i vaccinati con terza dose che entrano in contatto con positivi.
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