Confermata la morte dei due membri di Save the Children: l’organizzazione no profit ne aveva denunciato la scomparsa il giorno della strage.
La triste conferma è arrivata questo martedì 28 dicembre: nella strage dei 35 civili a Natale in Birmania ci sono anche 2 operatori di Save the Children. Non più dispersi, prutroppo: lo ha reso noto ieri la stessa Ong che ne aveva denunciato la sparizione il giorno della strage. Il massacro ha avuto luogo il 24 dicembre in una località dove è radicata una minoranza cristiana cattolica: la notizia del tragico rinvenimento dei 38 corpi carbonizzati ha stravolto l’opinione pubblica internazionale.
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Alla Vigilia, il 24 dicembre, 35 corpi di civili sono stati ritrovati carbonizzati. La strage del 24 dicembre è avvenuta su una strada nella città di Hpruso, nello stato Kayah, nella parte orientale del Paese: un’area dove si trova radicata da decenni la minoranza cattolica Karenni. Stando a quanto riportano i principali media internazionali, il massacro è stato attributo all’esercito birmano che dal golpe del 1 febbraio continua a perseguitare la popolazione con atti di violenza e abuso di potere.
La strage di Natale è solo l’ultima di una smisurata lista di crudeltà perpetrate ai residenti locali: il massacro testimonia un Paese ripiegato su se stesso, incatenato alla cieca volontà dell’esercito, autore del Colpo di stato dello scorso febbraio. Il braccio di ferro tra manifestanti pro-Aung San Suu Kyi e milizie continua e si acuisce sin dalla morte della democrazia.
L’agghiacciante notizia di Myanmar Now riporta il rinvenimento di 35 salme, la maggior parte carbonizzate, all’interno di 8 veicoli bruciati. I funzionari dell’Unione Nazionale Karen KNU non hanno dubbi: l’atto di crudeltà è mano dei militari del Myanmar, circolanti nell’area lo scorso venerdì 24 dicembre. Il primo messaggio di Save the Children denunciava la scomparsa di due operatori, oggi vittime confermate: “Abbiamo la conferma che il loro veicolo privato è stato attaccato e bruciato.” A seguire il messaggio dell’Ong.
“Con profonda tristezza confermiamo che due membri del nostro staff sono fra i corpi carbonizzati ritrovati in Myanmar.” – ha dichiarato l’Ong – “Siamo straziati […] entrambi padri da poco […] lavoravano per l’istruzione dei bambini.”
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