I malcapitati stavano scendendo dalla vetta per festeggiare l’arrivo del nuovo anno insieme ad amici, famiglie e parenti.
Capodanno da incubo per 21 persone nel Nuovo Messico, negli Stati Uniti sudoccidentali. Stando a quanto riportano i principali media locali, i malcapitati, 19 dipendenti del ristorante Ten 3 e i 2 addetti all’impianto, stavano scendendo dalla celebre vetta sopra la città di Albuquerque per festeggiare l’arrivo del nuovo anno insieme ad amici, famiglie e parenti. La serata non è andata secondo i piani e il Veglione si è trasformato in una notte da paura per gli occupanti delle due cabine della funivia Sandia Peak. A causa del ghiaccio e della neve, i passeggeri sono rimasti intrappolati negli abitacoli tutta la notte, a circa 3mila metri d’altezza, in mezzo a una violenta tempesta che faceva oscillare gli impianti come altalene. Oltre alla sfortuna, le pessime condizioni meteorologiche. Le temperature diventavano sempre più rigide: il termometro segnava 4 gradi sotto lo zero.
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Capodanno da incubo:
21 passeggeri bloccati a 3mila metri d’altezza
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Un Capodanno difficile da dimenticare per le 21 vittime della tempesta di neve. Intorno alle 9.31 di sera di venerdì 31 dicembre, il personale del ristorante aveva appena finito il turno di lavoro e si preparava a scendere dalla vetta per rincasare nella città di Albuquerque per festeggiare l’arrivo del 2022 in compagnia. Un piano andato in frantumi a causa di una violenta tempesta di neve che, arrivati all’altezza del secondo pilone, provocò il blocco dell’intera cabinovia, fermata a circa 3mila metri di altezza. Il blocco dell’impianto causato dal ghiaccio ha così costretto i 19 dipendenti del ristorante Ten3 e i 2 dipendenti della cabinovia a trascorrere l’intera notte nei due abitacoli, in aria e in piena balia della bufera di neve, intrappolati in cabine che, come altalene, oscillavano senza sosta avanti e indietro.
Chiamati dalla polizia statale, i soccorsi sono intervenuti la mattina dell′1 gennaio. Secondo i primi elementi riportati dai principali media locali, la principale causa del blocco risiede nell’ingente quantità di neve e di ghiaccio depositati su uno dei cavi. Il deposito di materiale era tale da aver provocato il collasso totale dell’impianto a fune. Dall’iniziale ipotesi di blocco temporaneo, le vittime si sono arrese dopo due ore di stallo: in quel momento gli occupanti appresero di dover passare la notte appesi in alto, a circa 3mila metri di altezza, in mezzo a una pericolosa tempesta. Le ricostruzioni esatte della vicenda sono possibili grazie al documentario di una delle occupanti della cabinovia: Amber Santos, una dipendente di Ten3, ha raccontato su Instagram la sfortunata esperienza nei minimi dettagli.
Dallo sconforto alla paura, finalmente il lieto fine, dovuto anche grazie all’attrezzatura presente all’interno delle cabine, ben equipaggiate con coperte di emergenza e servizi, nonché contatti radio con la stazione a terra per tenere costantemente aggiornato il personale dei soccorsi. Secondo quanto riportano i principali notiziari del luogo, raggiunte le ore 3:00 di notte, la situazione diventò davvero drammatica: con l’irrigidimento delle temperature sulla soglia al di sotto dello zero, i passeggeri, infreddoliti e impauriti, sono stati costretti a dividersi acqua e barrette energetiche.
La squadre dei soccorsi si sono attivate circa un’ora dopo, intorno alle ore 4:00, ma temperature e posizione delle cabine hanno sensibilmente rallentato le attività di evacuazione: ci sono volute altre 4 ore per raggiungere il pilone, scalarlo e far calare una per volta le vittime rimaste intrappolate nelle cabine attraverso un sistema di corde. Infine, i passeggeri sono stati tratti in salvo e trasferiti sugli elisoccorsi.
La funivia Sandia Peak è un impianto adiacente ad Albuquerue, nel New Mexico. La cabinovia si estende dal confine nord-orientale della città fino al Sandia Peak, percorrendo la linea di cresta dei Monti Sandia: si tratta della funivia aerea più lunga negli Stati Uniti, ed è stato l’impianto più lungo del mondo dal 1966 fino a quando non è stato superato nel 2010.
La cronaca sui social networks di Amber Santos è terminata con l’arrivo dei soccorsi. La sua dichiarazione nell’ultimo post non lascia dubbi su quello che è successo: “È stato orribile”.