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Covid 19

Coronavirus, il bollettino del 4 gennaio: 170.844 nuovi casi di contagio e 259 morti

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi martedì 4 gennaio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.

(Ministero della Salute)

Il Ministero della Salute, come di consueto, ha pubblicato sul proprio sito il bollettino contenente i dati relativi all’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia. Stando all’odierno aggiornamento, i casi di contagio complessivi sono 6.566.947, ossia 170.844 in più di ieri. Salgono anche i soggetti attualmente positivi che risultano essere ad oggi 1.265.297 (+140.245) ed i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontano a 1.392 (+41). Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono 5.163.605 con un incremento rispetto a ieri di 30.333 unità. Purtroppo, continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime nel nostro Paese con 259 decessi registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 138.045.

La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha 1 caso dal totale, in quanto non paziente Covid. Inoltre riferisce che 1 decesso comunicato oggi è avvenuto nei periodi precedenti. Anche l’Emilia Romagna ha sottratto 2 casi, in quanto giudicati non casi Covid-19. Il Friuli Venezia Giulia ha eliminato 4 casi, a seguito di 3 tamponi molecolari negativi dopo test antigenici positivi e a seguito di 1 test positivo rimosso dopo revisione. In seguito alla revisione è stato riconteggiato il numero di soggetti guariti.
La Basilicata specifica che il dato odierno dei “Casi identificati da test antigenico” è 0, in quanto, pur essendo somministrati, i test rapidi risultati positivi sono tutti ritestati con tamponi processati con test molecolare. La Regione Calabria segnala un decesso avvenuto nei giorni scorsi. La Campania comunica che 3 decessi registrati oggi risalgono ad un periodo precedente. La Regione Liguria specifica che la positività al test antigenico rapido è seguita da conferma con test molecolare e il numero elevato di decessi odierni è dovuto a un ritardo nella registrazione di alcuni casi avvenuti nei giorni precedenti. Infine, la Sicilia comunica che i decessi riportati oggi sono avvenuti nei giorni scorsi.

Coronavirus, bollettino: i numeri in Italia nella giornata di lunedì 3 gennaio

(Getty Images)

Diramato ieri l’aggiornamento sull’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Stano al bollettino del Ministero della Salute, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 6.396.110. In crescita, come ormai da settimane, il numero dei soggetti attualmente positivi che ammontava a 1.125.052 e quello dei ricoveri in terapia intensiva: 1.351 in totale. I guariti complessivi erano 5.133.272, mentre il bilancio totale dei decessi in Italia giungeva a 137.786.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 3 gennaio: 68.052 nuovi casi e 140 decessi

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di domenica 2 gennaio

Il Ministero della Salute ha pubblicato domenica il bollettino relativo all’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia ormai da quasi due anni. Secondo la tabella sanitaria, i casi di contagio complessivi ammontavano a 6.328.076. Continuavano a crescere anche i soggetti attualmente positivi che risultano essere 1.070.537, così come i pazienti in terapia intensiva1.319 in totale. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono 5.119.893. Purtroppo, si aggravava ancora il bilancio dei morti che raggiungeva il totale di 137.646.

Riapertura scuole e Super Green Pass per i lavoratori: le ipotesi al vaglio del Governo

Nessuno slittamento della data di riapertura delle scuole. Almeno questo è quanto avrebbe deciso per il momento il Governo il quale –però- probabilmente terrà conto dei vaccinati e dei non immunizzati. Sarà proprio questo, riporta l’Ansa, il tema centrale della discussione dei Governatori durante la Conferenza delle Regioni i quali starebbero spingendo affinchè si elevi anche il numero soglia dei positivi per spostare una classe in Dad.

La curva di contagio continua a preoccupare soprattutto perché l’età media dei positivi si sarebbe abbassata drasticamente colpendo i più giovani. Ed è proprio da qui che partirebbero le perplessità circa la ripresa delle lezioni, tanto da spingere alcuni Presidenti – come quello della Campania, Vincenzo De Luca– a chiedere uno slittamento a fine gennaio.

Tutti temi di cui appunto si dovrà discutere domani. Argomenti a cui si aggiunge anche l’annosa vicenda del Super Green Pass ai lavoratori. Scotta, quindi, il tavolo di Palazzo Chigi.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Dad per gli alunni non vaccinati, la proposta che fa infuriare Lega e M5S

Covid, arriva in Italia la cura: la pillola Lagevrio approda nel Bel Paese

La Lagevrio, nome commerciale del Molnupiravir arriva in Italia. Il farmaco, riporta Tiscali Notizie, prodotto da MSD sbarca nel Bel Paese. Si tratta di una pillola, la cui somministrazione è stata approvata dall’Aifa lo scorso 22 dicembre, che va utilizzata a 5 giorni dalla comparsa dei sintomi. La compressa, secondo i test condotti, riuscirebbe a prevenire nella misura del 30% casi gravi della malattia e dei ricoveri.

Il Molnupiravir dovrà essere somministrato solo per il trattamento dei pazienti Covid-19 non ricoverati con recente insorgenza di malattia e con un quadro che potrebbe portare ad una manifestazione grave della malattia.

Bassetti, il ritorno alla normalità potrebbe essere vicino: le parole del Professore

Secondo me, nel momento in cui noi arriveremo a vaccinare ancora un milione o un milione e mezzo di persone, poi le restrizione si potranno eliminare“. Con queste dichiarazioni rilasciate all’AdnKronos, il professore Matteo Bassetti ha riacceso le speranze degli italiani.

Il primario della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ha spiegato che non ci sarà più bisogno di mascherine e che con il virus si inizierà a convivere tornando alla normalità. Quanto alla variante Omicron ha poi sostenuto che nei vaccinati, produrrebbe l’effetto di un raffreddore, una consuetudine prima che arrivasse il Covid e di cui si soffriva anche per più di una volta all’anno.

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