Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, lunedì 10 gennaio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Appena diramato il bollettino con i dati relativi all’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Stando all’aggiornamento di oggi del Ministero della Salute, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza sono 7.554.344 con un incremento di 101.762 unità rispetto a ieri a fronte di 612.821 tamponi effettuati. In salita anche i soggetti attualmente positivi che ammontano ad oggi 2.004.597 (+60.618) ed i pazienti in terapia intensiva che risultano essere 1.606 (+11). I guariti dall’inizio dell’emergenza sono 5.410.482, ossia 56.560 in più di ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 227 morti che hanno portato il bilancio delle vittime totale a 139.265.
La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha eliminato dal totale dei positivi 1 caso in quanto non paziente Covid-19. Per la stessa ragione, l’Emilia Romagna ha sottratto 7 casi. Il Friuli Venezia Giulia ha eliminato 3 casi: 2 test molecolari negativi dopo test antigenico positivo e 1 caso rimosso dopo revisione. La Provincia Autonoma di Bolzano segnala che 28 dei 1.135 nuovi positivi derivano da test antigenici confermati da test molecolare.
La Basilicata comunica che il dato relativo al valore giornaliero dei “Casi identificati da test antigenico” risulta uguale a 0, in quanto, pur essendo somministrati, i test rapidi risultati positivi sono tutti ritestati con tamponi processati con test molecolare. La Liguria segnala che da oggi per la definizione di caso vengono presi in considerazione anche i casi confermati da test antigenico e, dunque, nel totale casi confermati riportato in data odierna sono stati considerati i casi positivi a test antigenico eseguito nel periodo 20/12/21 – 9/1/22. La Regione Campania comunica che 5 decessi registrati oggi risalgono ad un periodo precedente. Infine, la Sicilia specifica che i decessi riportati in data odierna si riferiscono ai giorni scorsi.
Secondo il bollettino di ieri, i casi di contagio complessivi salivano a 7.436.939. Crescevano anche i soggetti attualmente positivi che risultavano essere ad oggi 1.943.979 ed i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva: 1.595 in totale. Le persone guarite erano 5.353.922 mentre i decessi raggiungevano il totale di 139.038.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 9 gennaio: 155.659 nuovi casi e 157 vittime
Stando all’aggiornamento di sabato, il dato delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era aumentato a 7.281.297. In aumento i soggetti attualmente positivi che erano pari a 1.818.893. Aumentavano anche i ricoveri in terapia intensiva pari a 1.557 pazienti. Il dato dei guariti giungeva a 5.323.523 e quello dei decessi a 138.881.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino dell’8 gennaio: i dati della pandemia di oggi in Italia
Il Presidente del Veneto Luca Zaia, ospite della trasmissione “Mattino Cinque News” avrebbe espresso il proprio parere su tamponi fai-da-te e rientro a scuola. Per il Governatore, riporta la redazione di Tgcom24, la sua Regione quanto a test sarebbe una “macchina da guerra” in grado di eseguire e processare quotidianamente circa 160mila tamponi. Eppure, Zaia avrebbe rilevato come sarebbe necessario puntare sugli esami cosiddetti fai-da-te per un miglior e più efficiente tracciamento.
Quanto alle scuole, il Presidente della Regione Veneto avrebbe parlato delle nuove regole in vigore secondo quanto stabilito dall’ultimo decreto. Per lui sarebbe inutile la misura in forza della quale un bambino a contatto con un compagno positivo faccia un tampone all’inizio ed alla fine della quarantena. Non sono mancate considerazioni sullo slittamento delle riaperture che per Zaia non sono una presa di posizione. Si esige dal Cts una considerazione appunto scientifica sull’opportunità di riaprire o meno da un punto di vista sanitario.
Per Walter Ricciardi, braccio destro del Ministro della Salute Roberto Speranza, il rischio lockdown sarebbe scongiurato. Ad essere possibili, piuttosto, misure restrittive in forza delle quali far diminuire i casi di contagio e soprattutto la pressione sul sistema sanitario. Questo il suo parere, riporta Fanpage, secondo quanto dichiarato ai microfoni di “Controcorrente”, programma in onda su Rete 4.
Walter Ricciardi ha poi proseguito affermando che il picco di questa ondata dovrà ancora arrivare soprattutto con il dilagare della variante Delta insieme alla Omicron. E di certo, questo, comporterà non pochi problemi a livello di ricoveri.
Per il professor Matteo Bassetti, primario della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova le limitazioni degli accessi agli stadi sarebbe l’ennesimo duro colpo ad un settore già vessato. “È l’ennesimo modo per colpire il calcio – riporta l’Ansa- come le discoteche e i luoghi del divertimento senza una logica“.
Bassetti ha specificato come gli stadi se si rispettano delle regole, sono dei luoghi sicuri. Purtroppo, a suo avviso, adesso le decisioni sarebbero assunte più di pancia che di testa. La variante Omicron sarebbe si più contagiosa, ma dicerto meno aggressiva.
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