Da domani, 14 gennaio 2022, è fatto divieto assoluto di vendita per la plastica monouso. La recente direttiva dell’UE ha bandito l’utilizzo di plastiche non riciclabili per gli imballaggi.
Il problema della plastica ha fatto sempre molto discutere, negli anni si è alzata in maniera esponenziale l’attenzione verso il pianeta e molte persone hanno scelto di vivere secondo uno stile green, meno sprechi, meno inquinamento e più sostenibilità.
Anche le Istituzioni sono molto attente alle risorse di cui dispone il pianeta, diversi sono i tavoli rotondi ai quali i massimi esponenti delle potenze mondiali discutono sulla fine che farà la Terra.
A questo proposito anche l’Unione Europea si è schierata dalla parte del green e con una recente direttiva ha abolito la vendita e l’uso di plastiche non riciclabili per imballaggi. La direttiva che ha la caratteristica di essere efficacemente vincolante, obbliga tutti gli Stati membri dell’Unione ad adottare tale disposizioni.
Gennaio 2022, è un mese decisamente particolare, oltre al rincaro esponenziale delle bollette di gas e luce e l’inflazione che non tende a regredire, anche una nuova direttiva Europea si sta facendo spazio nell’ordinamento.
L’Unione ha deciso di aiutare il pianeta cercando di mettere k.o. l’inquinamento, sempre più dilagante, sempre più persistente, sempre più fuori controllo. Domani entrerà in vigore la direttiva (obbligatoria) Sup (Single Use Plastic) che vieta la vendita e l’utilizzo di plastica non riciclabile.
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Nel contesto entrerà in vigore anche la plastic tax, ma con un anno di ritardo, di fatti proprio come la sugar tax, la tassa sulla plastica sarà monetizzata dal 2023. Gli ambientalisti dissentono: “E’ un’occasione sprecata”.
Ancora un anno di rinvio in un periodo che continua ad essere particolare dal 2020 a causa del covid-19. La tassa altro non è che un’imposta sui consumi dei MACSI (manufatti con singolo impiego) da 45 cent al kg su tutti i prodotti in plastica monouso.
Questa tassa ha la finalità di ridurre l’impatto ambientale e riguarda gli imballaggi in plastica che contengono e proteggono i prodotti. Se non viene pagata la tassa c’è una multa che va dai 500 euro ai 5.000 euro, a seconda della situazione.
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Nel frattempo si sono fatti sentire il WWF, Marevivo e Legambiente, gli enti green hanno criticato la proroga della tassa sottolineando che non c’è più un attimo da perdere e che il mondo sta già morendo da un pezzo.
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