Caso Lilly Trieste, la confessione del marito: “temo il carcere”

In attesa dell’autopsia sul corpo di Liliana Resinovich, il marito Sebastiano Visintin, ha confessato i suoi timori.

Caso Lilly Trieste, la confessione del marito: "temo il carcere"
Polizia (Getty Images)

In attesa dell’autopsia sul corpo di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa lo scorso 14 dicembre a Trieste, il marito Sebastiano Visintin, ha confessato ai media i suoi timori. Il cadavere di Lilly è stato rinvenuto in una località prossima alla sua abitazione: al fine dell’inchiesta gli inquirenti hanno effettuato un sopralluogo magazzino di proprietà del marito Sebastiano e analizzato le immagini di una quindicina di dispositivi videosorveglianza. Gli investigatori sono tuttora mobilitati nelle attività di indagine per estrapolare quanto prima la verità dalle testimonianze dell’uomo che , secondo le ultime dichiarazioni degli ispettori, avrebbe fornito versioni contraddittorie sulla vicenda.

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Sebastiano Visintin: “Temo il carcere”

 

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La salma di Liliana Resinovich, è stata rinvenuta nel parco di un’ex ospedale psichiatrico del quartiere di San Giovanni a Trieste. Secondo quanto riferito dalle fonti ufficiali, la vittima è stata ritrovata con dei sacchetti di plastica per alimenti allacciati intorno alla testa e al collo; il cadavere era invece infilato in due grandi sacchi neri. Sin dalle prime ricostruzioni, il marito Sebastiano Visintin, 72 anni, si è sempre professato innocente. “Distrutto” ed estraniato dalla vicenda, l’uomo ha più volte ribadito di amare intensamente la compagna; pertanto, come sottolineato a Mattino Cinque News, la sua è un’innocenza che proviene dal cuore.

In attesa dell’autopsia programmata per domani, e accantonata la remota pista del suicidio, le attività di indagine vanno avanti tra gli intervalli di accuse tra marito e presunto amante. Essenziale allo snodo dell’inchiesta sarà l’analisi delle immagini riprese da almeno una quindicina di telecamere di sorveglianza. Come precisato a Storie italiane e a Mattino Cinque News, il marito di Lilly si dichiara ancora incredibilmente affranto alla notizia e ribadisce la sua innocenza. L’ultima confessione ai media riguarda i suoi timori. Come spiegato in diverse interviste, l’uomo, attualmente non indagato, teme di non sapersi difendere: “Io avrò sempre addosso il peso del sospetto”.

Caso Lilly Trieste, la confessione del marito: "temo il carcere"
Polizia (Getty Images)

Sul fronte delle indagini, la polizia scientifica ha annunciato il prosieguo dell’inchiesta per ulteriori accertamenti attraverso l’analisi degli effetti personali rinvenuti sul corpo della donna.

 

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