Il monito dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa è chiaro: grande rischio di guerra in Europa degli ultimi 30 anni.
Continuano a peggiorare i rapporti tra la Federazione Russa e la NATO. Il braccio di ferro tra i due secolari blocchi inizia a scricchiolare. Di fronte ai primi segni di cedimento, il monito dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) non lascia spazio al dubbio: “Ci troviamo davanti al più grande rischio di guerra in Europa degli ultimi 30 anni.” Il tragico pronostico dell’organizzazione intergovernativa fa riferimento all’attuale stato di tensione tra UE e Russia a seguito del significativo dispiegamento di forze militari da parte di quest’ultima sulla linea di confine dell’ex satellite ucraino.
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Non solo resta alta, ma si acuisce la tensione tra Mosca e l’Europa. L’incremento arriva dopo la bocciatura da parte della NATO della richiesta di “garanzie legali” avanzate dal Cremlino a dicembre. Nonostante le dichiarazioni di pronta apertura al dialogo e alla diplomazia da parte della NATO, la Russia innalza un nuovo muro; minaccia la selezione di “diversi mezzi e metodi”; taglia per l’ennesima volta le trattative con l’occidente e allude a prossime missioni militari all’Estero, ad esempio quelle della marina, in caso di pressione da parte degli Stati Uniti. In breve, la situazione è tutt’altro che rosea all’indomani del vertice Nato-Russia.
Di fronte alla criticità della situazione, il monito dell’Osce (Organization for Security and Co-operation in Europe) non dà alcuna speranza in termini di prospettive ottimistiche o cenni di possibili miglioramento all’orizzonte. L’organizzazione intergovernativa prevede il peggio: “Ci troviamo davanti al più grande rischio di guerra in Europa degli ultimi 30 anni”. Nata nella culla della guerra fredda per contrastare e limitare le tensioni tra il blocco orientale e occidentale, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa mirava all’ampliamento del “cerchio del dialogo” attraverso il terzo round di negoziati tra Russia e Paesi occidentali. Invano: Mosca definisce “infruttuoso” qualsiasi metodo di engagement e dialogo internazionale.
Ad alimentare l’ira del Cremlino ci sono gli Stati Uniti con il disegno di legge relativo al “rafforzamento della sovranità ucraina“, oltre alle potenziali sanzioni su Mosca.
“Questo equivarrebbe all’interruzione della relazioni.”, ha asserito Dmitry Peskov, portavoce del Presidente della Russia.
Fonte The Guardian
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