Covid-19, ancora tutto in negativo il quadro epidemiologico italiano stando al monitoraggio settimanale dell’Iss: salgono incidenza dei casi e l’indice Rt.
Nessun miglioramento sul fronte epidemiologico, tutt’altro. Il dilagare della variante Omicron del Covid-19, anche nel nostro Paese, ha fatto registrare un vertiginoso aumento dei casi e la diffusione del virus sembrerebbe galoppante. Questo quanto emerso anche dal consueto monitoraggio settimanale dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) e del Ministero della Salute. Secondo, il report, sono in aumento l’incidenza dei contagi, i ricoveri nelle strutture ospedaliere italiane e l’indice Rt medio.
I modelli statistici lo avevano preventivato, nella settimana in corso i dati relativi all’epidemia da coronavirus, diffusasi in Italia da ormai quasi due anni, avrebbero subito un ulteriore peggioramento. Così è stato.
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Secondo il consueto monitoraggio sull’epidemia, pubblicato sul sito dell’Iss, nella settimana dal 7 al 13 gennaio l’incidenza dei casi sarebbe salita a 1.988 ogni 100mila abitanti. Un incremento netto rispetto ai 1.699 del precedente report. Stesso dicasi per l’indice Rt medio pari a 1,56 (range 1,24 – 1,8), valore più alto della scorsa settimana, quando si attestava a 1,43 e ben oltre la soglia epidemica. Unico dato in diminuzione è l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero che passa da 1,3 a 1,2.
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Purtroppo continua a salire anche il tasso di occupazione dei posti negli ospedali del nostro Paese. Nei reparti di terapia intensiva questa settimana il livello di occupazione dei pazienti Covid si attesta al 17,5% rispetto al 15,4% della precedente rilevazione. Anche le occupazioni in area medica hanno registrato un significativo incremento passando dal 21,6% (rilevazione del 6 gennaio) al 27,1%.
Sale a tredici il numero di Regioni/Province Autonome classificate nella fascia di alto rischio, otto sono, invece, quelle considerate a rischio moderato. Tra queste otto, cinque sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Infine, secondo il monitoraggio, quasi tutte le Regioni/Province Autonome riportano almeno un’allerta di resilienza, dieci sono quelle che ne riportano molteplici.
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