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Animali

Sassari, un pastore avvelena diverse specie animali. Condannato

Sassari, un pastore è stato condannato per aver avvelenato numerosi animali. La pena è pesantissima.

Pastore con gregge di pecore e capre (Foto Pixabay)

Il fenomeno dello spargimento di bocconi avvelenati da parte di allevatori convinti di poter difendere il proprio bestiame è diventato sempre più frequente.

Un pastore di Laerru in provincia di Sassari, è stato condannato ad un anno di carcere per aver ucciso con dei bocconi avvelenati, una quindicina di animali comprese alcune specie selvatiche protette.

L’accusato avrebbe disseminato le esche tra il 2015 e il 2017 con l’intento di “proteggere” il suo appezzamento.

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Gli agenti della guardia forestale hanno indagato sull’accaduto

Bocconi avvelenati (Screenshot da Instagram)

L’uomo, Giovanni Moro di 65 anni, voleva sterminare alcuni animali selvatici che avrebbero potuto minacciare il suo gregge di pecore.

Questi bocconi però sono stati ingeriti da alcuni cani appartenenti ai cacciatori della zona, ma anche da gatti e corvi imperiali.

Grazie alle testimonianze raccolte dagli agenti della guardia forestale che hanno indagato sull’avvenimento, si è risaliti al pastore che ora potrà godere della sospensione condizionale della pena.

Il giudice, inoltre, ha condannato l’uomo al risarcimento di duemila euro al proprietario di uno dei cani avvelenati e uccisi e mille euro agli altri due cacciatori che si sono costituiti parte civile del processo.

Tutelare i propri interessi è legittimo, ma non lo è violare la legge e mettere a rischio la salute di altri animali e dei loro proprietari.

Molte associazioni, agricoltori e allevatori consapevoli dei danni provocati da questa brutale procedura illegale collaborano per contrastare il fenomeno.

Esistono infatti molte normative che violano l’utilizzo ed anche il possesso di bocconi avvelenati.

Il corpo forestale è costantemente impegnato alla ricerca di sostanze tossiche utilizzate per la preparazione di esche in tutto il territorio nazionale, insieme ai nuclei cinofili addestrati.

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Per mettere fine a questa pratica è importante individuare il responsabile e non avere remore di segnalare sempre i sospetti per il bene dei nostri amici a quattro zampe.

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