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Giallo Liliana Resinovich: l’amico scarta l’ipotesi del suicidio

Ancora mistero sul caso di Liliana Resinovich, la 63enne triestina scomparsa lo scorso 14 dicembre e ritrovata morta il 5 gennaio.

Polizia (Getty Images)

Liliana non si è suicidata.“, lo afferma con convinzione l’82enne Claudio Sterpin. L’amico di Liliana Resinovich, scarta “assolutamente” la pista che guarda al decesso della 63enne triestina come potenziale gesto estremo suicida. La dichiarazione dell’82enne riecheggia in una breve intervista all’emittente locale TeleQuattro. Sono queste le ultime novità sul giallo di Lilly di Trieste, ritrovata morta il 5 gennaio in un’area a un passo dalla sua abitazione. Nonostante l’ipotesi del suicidio della donna non sia stata ancora definitivamente esclusa dalle autorità competenti, ci sono alcuni dettagli, molti emersi durante l’inchiesta, a evidenziare il carattere inverosimile di tale pista.

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In attesa delle analisi tossicologiche, l’esito dell’autopsia

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Stando alle ultime dichiarazioni dell’amico 82enne, Liliana Resinovich era serena; la risposta di Claudio Sterpin, che ha sempre negato di aver frequentato la donna come amante, all’emittente locale è chiara: “[Liliana] era felice, certo che lo era. Se sono ancora in grado di leggere dentro le persone mi sembra proprio di sì”. Secondo quanto si apprende dalle confessioni dell’anziano signore, i due avrebbero avuto una storia più di 40 anni fa, prima che Lilly incontrasse il marito. Entrambi avrebbero ripreso una frequentazione amichevole nei mesi antecedenti alla scomparsa della donna, incontrandosi regolarmente una volta a settimana.

Il cadavere di Liliana Resinovich è stato ritrovato in un boschetto adiacente all’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, Trieste. La vittima è stata rinvenuta in giacca grigia e pantaloni scuri in posizione fetale, imballata con due sacchetti di plastica chiusi, ma non stretti intorno alla testa e al collo; mentre il corpo era invece avvolto in grandi sacchi neri della spazzatura. Secondo quanto riportano le fonti ufficiali, esclusa la testa, le parti restanti del cadavere erano ben conservati nonostante il maltempo. Al momento del ritrovamento, la vittima indossava un orologio rosa; in tasca sono state identificate le chiavi di casa e gli occhiali; a tracolla, una borsetta vuota: nessuna traccia di soldi, documenti e cellulare.

Polizia (Getty Images)

L’autopsia non ha rilevato tracce di violenza sul cadavere della vittima. Essenziale al fine dell’inchiesta sarà l’esito delle analisi tossicologiche.

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