Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, mercoledì 19 gennaio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Appena aggiornato lo stato dell’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia. Secondo l’odierno bollettino del Ministero della Salute, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza sono 9.219.391, ossia 192.320 unità in più rispetto a ieri. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 1.181.889. Salgono anche i soggetti attualmente positivi ad oggi 2.626.590 (+64.434). In calo, invece, il numero dei ricoveri in terapia intensiva che ammontano a 1.688 (-27). I guariti sono 6.450.596 con un incremento rispetto a ieri di 136.152 unità. Si aggrava il bilancio delle vittime con 380 decessi registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale in Italia a 142.205.
Covid-19, bollettino: i numeri di martedì 18 gennaio
Secondo il bollettino del Ministero della Salute di ieri, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 9.018.425. Ancora in crescita, come da settimane, il dato dei soggetti attualmente positivi che risultava essere ad oggi 2.562.156. Scende il numero dei pazienti nei reparti di terapia intensiva: 1.715 in totale. Le persone guarite in Italia erano 6.314.444, mentre il bilancio dei decessi totale saliva a 141.825.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 18 gennaio: 228.179 nuovi contagi e 434 morti
Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di lunedì 17 gennaio
Stando al bollettino di lunedì, i casi di contagio complessivi erano 8.790.302. Risultavano ancora in crescita i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 2.555.278, così come i ricoveri nei reparti di terapia intensiva: 1.717 in totale. I guariti dall’inizio dell’emergenza erano 6.093.633 mentre il bilancio totale saliva a 141.391.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 17 gennaio: 83.403 nuovi casi di contagio e 287 decessi
Twitter, lotta alle bufale sul covid: introdotto il “bollino”
Le bufale legate al Covid hanno iniziato a circolare sin da subito. Informazioni false, imprecise, fuorvianti che altro non fanno che generare panico e disinformazione. I media hanno, quindi, cercato di porre un freno alla divulgazione delle fake-news, ma con i social dove ognuno è libero di scrivere ciò che vuole l’attività di filtraggio è sempre stata più complicata. Ed è così che proprio questi ultimi hanno deciso di intervenire in modo determinante. Da ultimo, riporta la redazione di Punto Informatico, Twitter il quale dopo aver notato che nei trend finivano sempre argomenti anti vaccino, ha deciso di mettere in atto una politica di controllo.
Non censurando, sia chiaro, ma bollando con un segnale quelle opinioni che ritiene essere fuorvianti. Ciò al fine di far comprendere agli utenti che quell’informazione potrebbe non essere veritiera.
Pandemia? Non è finita, ma…. Il parere dell’Oms
La pandemia non è finita, ed Omicron potrebbe non essere l’ultima variante del Covid. Queste, riporta Tgcom24, le parole di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. L’ultima mutazione del virus, all’esito di più approfonditi studi, si è mostrato meno aggressiva è vero, ma più contagiosa. Tuttavia non bisogna sottovalutarla credendo che sia più lieve della malattia originaria. Informazioni di tal genere sono scorrette e altro non fanno che contribuire ad aumentare il numero di danni che questa pandemia sta causando.
Marche, nessun “ritocco” ai dati per restare in zona gialla: parla Acquaroli
Numerose le regioni che dalla prossima settimana passeranno in zona arancione avendo sforato i parametri dell’occupazione dei posti in terapia intensiva e quelli in medicina ordinaria. Non è, però, il caso delle Marche.
Il presidente Francesco Acquaroli, riporta Sky Tg24, ha voluto precisare in conferenza stampa, come la sua regione rimarrà in giallo perché i parametri glielo consentono e che sono soltanto illazioni quelle secondo cui la sarebbero stati riconvertiti dei posti letto per pazienti covid, al fine di aggirare il passaggio di fascia.
“Se la domanda è ‘Avete dato un indirizzo per aumentare le riconversioni dei posti letto per i pazienti covid per non andare in fascia arancione? La riposta è no” ha tuonato il Governatore delle Marche, aggiungendo “Bisogna essere seri e non trovare lo strumento per aggirare una norma. E questo significa che siamo in grado, come personale e come strutture, di garantire un determinato numero di posti letto”. Si parla nello specifico di 256 nelle terapie intensive e 1.010 in area medica.
Acquaroli ha concluso affermando che se gli ospedali riterranno opportuno operare in tal modo, sono liberi di farlo, rientra nella loro sfera decisionale. Ma nessun, ha sottolineato, indirizzo politico si cela dietro questo meccanismo.