Prima svolta nell’inchiesta relativa all’agguato nella Repubblica Democratica del Congo, dove persero la vita il diplomatico Luca Attanasio, la sua scorta e l’autista locale.
Arriva la prima svolta nelle indagini per l’omicidio dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, morto lo scorso 22 febbraio 2021 in un agguato nella Repubblica Democratica del Congo, mentre era in missione fuori da Goma con il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. Con lui persero la vita anche la sua scorta, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista locale Mustafa Milanbo. Ad annunciare l’arresto dei 6 assassini è il comandante della polizia della provincia del Nord Kivu, Aba Van Ang,
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A quasi 1 anno dall’attentato in cui Luca Attanasio perse la vita insieme alla sua scorta, il carabiniere Vittorio Iacovacci, e all’autista locale Mustafa Milambo, la polizia del Nord Kivu ha annunciato l’arresto dei presunti responsabili dell’agguato del 22 febbraio 2021. A parlare è il comandante di polizia della provincia orientale del Paese Aba Van Ang. Stando alle sue ultime dichiarazioni, sono stati fermati 6 membri di 3 gruppi criminali che hanno insanguinato la città di Goma. Tra loro ci sarebbe anche la banda responsabile dell’attacco al mezzo dell’ambasciatore. A premere il grilletto sarebbe stato il capo della banda dedita ai sequestri di persona. L’uomo, conosciuto come “Aspirant”, è, però, ancora latitante.
L’alto funzionario non ha fornito ulteriori dettagli sulle circostanze degli arresti, ma ha assicurato ai media il proseguimento delle ricerche della mente e autore dell’omicidio del giovane diplomatico: “Sappiamo dove si trova e speriamo di trovarlo.” Tra le ipotesi avanza la pista del sequestro di persona. Stando alle ultime dichiarazioni dell’alto funzionario locale, il gruppo incriminato avrebbe voluto rapire l’ambasciatore per poi chiedere un riscatto da un milione di dollari. Il progetto sarebbe però andato in fumo, quando ‘Aspirant’ ha sparato all’ambasciatore in fuga, uccidendolo. Gli altri arrestati sono membri di altri due organizzazioni criminali, Bahari e Balume, responsabili di numerosi omicidi e attacchi a scopo di rapina.
L’ambasciatore italiano ha ricevuto la Gran Croce d’onore postuma lo scorso dicembre dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è stato promosso Ambasciatore di grado dalla Farnesina.
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