L’amministrazione di Joe Biden ha accolto la richiesta dei Paesi Baltici. La risposta del Cremlino: “le parole del presidente statunitense agevolano destabilizzazione.”
La tensione tra Kiev e Mosca non indietreggia di un solo passo. Si acuisce la situazione alla frontiera che separa l’immenso territorio della Federazione Russa all’ex satellite ucraino: la condizione sulla linea di confine non accenna miglioramenti e peggiora progressivamente col passare dei giorni. All’aperta disponibilità al dialogo e alle trattative dichiarata dal blocco Occidentale, Mosca innalza un muro e ritorna nel suo guscio, tagliando di netto qualsiasi apertura alla diplomazia. In un contesto di tacito conflitto cresce la preoccupazione internazionale circa l’eventualità dello scoppio di una guerra: è sufficiente la minima scintilla all’inizio della degenerazione.
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Tensioni Kiev-Mosca: l’ok degli Usa e la critica di Peskov
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La situazione tra Russia e Ucraina è a un punto di non ritorno: Kiev e Mosca non riescono a raggiungere un accordo e l’Unione Europea è severamente preoccupata per l’equilibrio dei suoi paesi membri. Le preoccupazioni si estendono anche oltreoceano. Questo giovedì, 20 gennaio, gli Stati Uniti hanno accolto la richiesta dei Paesi baltici. La decisione è stata annunciata da un alto funzionario del Dipartimento di Stato a Berlino, dove il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken sta tenendo delle videoconferenze sulla crisi di Kiev.
Stando al comunicato ufficiale, gli Usa sono pronti a inviare nuove armi americane all’Ucraina come efficiente difensiva alla potenziale minaccia militare russa.
Nonostante i muri di Mosca a qualsiasi tentativo di riappacificazione, la risposta del Cremlino non è tardata. I vertici della Federazione hanno bollato le parole del 76° presidente degli Stati Uniti; nello specifico, il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitri Peskov ha asserito che le dichiarazioni di Joe Biden rischiano di “agevolare la destabilizzazione.“ Le autorità russe hanno aspramente criticato le dichiarazioni del democratico Joe Biden per aver affermato l’imminente “disastro per la Russia” in caso di effettiva invasione dell’Ucraina.
Stando alle ultime dichiarazioni di Dmitri Peskov citate dalla Tass, le dichiarazioni del presidente statunitense Joe Biden potrebbero “facilitare una destabilizzazione della situazione perché potrebbero infondere delle speranze completamente sbagliate nelle teste calde di alcuni rappresentanti dell’Ucraina, della leadership ucraina, che, in sordina, potrebbero decidere di dare inizio di nuovo ad una guerra civile nel proprio Paese e cercare di risolvere con la forza la questione del sud-est”.