La violenza è avvenuta a Sagrate nel Milanese: la vittima è una donna di 46 anni, rapinata e stuprata nell’ascensore del suo condominio.
Ennesimo episodio di violenza. Questa volta è successo a Sagrate, nel Milanese, dove una donna, 46 anni, è stata inseguita, derubata e stuprata nell’ascensore del suo condomio. Stando a quanto riporta il quotidiano locale Milano Today, l’abuso è avvenuto quasi un mese fa, il 21 dicembre: la vittima aveva appena parcheggiato la sua auto in garage e stava per rincasare, quando il malvivente l’ha sorpresa al secondo piano interrato del suo garage, per poi massacrarla e rapinarla. In seguito, le minacce di morte – “Stai zitta o ti ammazzo.”, le ripeteva prima di violentarla nell’impianto della struttura.
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Derubata e violentata nell’ascensore: “Pensavo di morire”
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Si è conclusa la caccia al responsabile: l’aggressore, un uomo di 32 anni, è stato fermato con l’accusa di aggressione, rapina e violenza sessuale nei confronti di una residente di Sagrate di 46 anni. Il brutale abuso è avvenuto nell’ascensore del condominio della vittima nella notte dello scorso 21 dicembre. Stando alle ricostruzioni riportate dal notiziario locale, la donna è stata aggredita pochi minuti dopo aver parcheggiato l’auto in garage. Nonostante l’evidente stato di shock, la vittima è comunque riuscita ad aprire la porta di casa e a chiamare l’emergenza grazie all’aiuto del marito.
L’identificazione dell’indagato è stata accelerata grazie alla minuziosa descrizione proferita dalla donna alle forze dell’ordine e alla presenza di una traccia rinvenuta all’interno dell’ascensore, la stessa delle impronte lasciate sugli indumenti della vittima. Infine, la certezza nel verbale rilasciato dalla 46enne con riferimento all’intercettazione dell’aggressore: “Sono certa che la persona mostratami sia lui.” Essenziale al fine dell’inchiesta è stata l’attenta analisi da parte dei Carabinieri dei dispositivi di sorveglianza installati tra il condominio e la stazione di Segrate.
A seguire l’identità dell’aggressore.
L’aggressore, Sara Hamza, un libico di 32 anni, è attualmente in stato di fermo. Il suo volto era già noto alla polizia locale per diversi precedenti e altri reati contro la persona.