Covid-19%2C+monitoraggio+settimanale+Iss%3A+cala+l%E2%80%99indice+Rt%2C+stabile+l%E2%80%99incidenza
yeslifeit
/2022/01/21/covid-19-monitoraggio-settimanale-iss-cala-indice-rt-stabile-incidenza/amp/
Covid 19

Covid-19, monitoraggio settimanale Iss: cala l’indice Rt, stabile l’incidenza

Dati in miglioramento, seppur lieve, quelli rilevati dall’Iss nel suo ultimo monitoraggio settimanale sull’epidemia da Covid-19: in calo l’Rt e nessuna variazione nell’incidenza.

(Getty Images)

Dopo settimane in cui la curva epidemiologica ha mostrato una costante risalita, il monitoraggio di questa settimana dell’Iss in uno al Ministero della Salute ha rilevato un’inversione di tendenza. Diversamente dai dati del periodo precedente è stato rilevato un calo dell’indice Rt ed una mancata variazione dell’incidenza.

Covid-19, monitoraggio Iss: cala l’indice Rt e resta stabile l’incidenza

(Getty Images)

L’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero della Salute hanno pubblicato anche questa settimana il consueto monitoraggio relativo alla pandemia in Italia.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Coronavirus, il bollettino del 20 gennaio: 188.797 nuovi casi di contagio e 385 decessi

Da quanto emerso, per la prima volta dopo settimane, si sarebbe registrata un’inversione di tendenza. I continui aumenti dei valori hanno lasciato spazio ad un calo dell’Rt medio giunto a 1,31 (range 1,00 – 1,83), rispetto alla scorsa settimana dove si attestava all’1,56. L’incidenza settimanale si sarebbe stabilizzata a 2.011 casi ogni 100mila abitanti, rispetto ai 1.988 casi ogni 100mila abitanti della precedente rilevazione. Tuttavia, l’Iss avrebbe sottolineato come numerose Regioni abbiano avuto problemi nell’inoltro dei dati, pertanto è possibile che i valori di questa settimana possano essere “sottostimati”.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Cantante ceca no-vax si contagia intenzionalmente: morta di Covid-19

A non essere variato il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva pari al 17,3%, in luogo dell’17,5% della scorsa settimana. Diversa la situazione dell’occupazione nelle aree mediche che giunge al 31,6% a fronte del 27,1% rispetto al precedente monitoraggio. Entrambi i valori sono oltre la soglia d’allerta, fissata per le aree mediche al 15% e al 10% per i reparti di terapia intensiva.

Ad oggi sono sette Regioni e Province autonome che sarebbero state inserite nelle zone a rischio alto, ma ben tre di queste a causa di parziali informazioni fornite a causa dei dati incompleti comunicati. Undici sono, invece, si legge sul sito dell’Iss, classificate a rischio moderato, cinque delle quali ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Tre le Regioni e Province autonome considerate a basso rischio.

Infine, sono quindici le Regioni e Province autonome che riportano almeno una singola allerta di resilienza, tre quelle che ne riportano molteplici.

Recent Posts

Perchè visitare una capitale Europea in primavera?

La primavera porta con sé un'atmosfera unica e magica, rendendo il momento ideale per esplorare…

9 mesi ago

Problemi di umidità: l’importanza di eliminare definitivamente la muffa sui muri

La presenza di muffa sui muri è un segnale inequivocabile di un ambiente con un…

9 mesi ago

Strumenti rivoluzionari di CapCut per rimuovere lo sfondo dai video Scholar

Nel vasto ambito dell’istruzione e del mondo accademico, gli studiosi svolgono un ruolo fondamentale nel…

9 mesi ago

Ho i denti sensibili: cosa posso fare?

Nel corso del tempo non è raro ritrovarsi a dover far fronte a qualche forma…

9 mesi ago

Montascale per anziani, perché è importante conoscere i (reali) benefici

Quanto sono importanti i montascale per anziani e perché è fondamentale approfondire i benefici? Iniziamo…

10 mesi ago

Rimedi per naso chiuso: cosa c’è da sapere sui decongestionanti nasali

Le temperature sono scese da poco ma tutti prima o poi sappiamo che ci troveremo…

12 mesi ago