Oltre 200 vittime tra morti e feriti nel raid attribuito alla coalizione dell’Arabia Saudita in una roccaforte degli insorti Huthi filo-iraniani.
Sale a 200 il numero delle vittime tra morti e feriti a seguito della strage senza precedenti nello Yemen, all’estremità meridionale della Penisola araba. La terribile cifra è stata confermata dalle autorità locali, la cui nota ufficiale afferma ancora il carattere provvisorio e frammentario del bilancio dei decessi. Le morti sono legate a un raid aereo, attribuito a una coalizione militare a guida saudita, che ha colpito una roccaforte degli insorti Huthi, il gruppo armato filo-iraniano prevalentemente sciita zaydita.
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Tra le vittime vi sono anche bambini: giocavano a calcio
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La notizia trova conferma nei principali media panarabi che citano fonti mediche della città yemenita Saada, epicentro dei bombardamenti. L’escalation di ostilità e violenza arriva a seguito dell’attacco con droni alle istallazioni di Abu Dhabi da parte del movimento anti-governativo Huthi. L’iniziale bilancio di 100 persone tra morti e feriti riferito dalla Croce Rossa Internazionale, si è aggravato col passare delle ore. Salito a 185 secondo le stime della tv iraniana in arabo al Mayadin; l’ultimo numero riportato è ben più alto: si parla di più di 200 vittime tra le persone rimaste ferite o uccise nel raid aereo della scorsa notte nel nord della Repubblica dello Yemen.
Stando a quanto si apprende dai media panarabi, tra le vittime si contano anche tre bambini. L’informazione collima con i dati dell’organizzazione Save the Children: i piccoli sono morti durante il bombardamento provocato dal raid aereo guidato da una coalizione militare saudita. La tragedia si è consumata mentre i bimbi giocavano a calcio in un campo ubicato in prossimità della località di Hudayda, vicino al porto che si affaccia sul Mar Rosso. La tv locale parla di “massacro di Saada” come conseguenza del “terrorismo dei sauditi”. I missili hanno devastato infrastrutture ed edifici abitati da civili e raso al suolo il principale centro penitenziario della città.
La situazione negli ospedali è al limite: fonti mediche ufficiali confermano che il centro riceve senza sosta centinaia di feriti; molti di loro arrivano in condizioni molto gravi.