Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, domenica 23 gennaio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito il bollettino con i dati aggiornati dell’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Stando al bollettino, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza in Italia salgono a 9.923.678 con un incremento di 138.860 unità rispetto a ieri a fronte di 933.384 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. In crescita i soggetti attualmente positivi che risultano essere 2.734.906 (+10.957), così come i ricoveri in terapia intensiva che ammontano 1.685 (+9). Le persone guarite sono 7.045.249, ossia 131.303 in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 227 decessi che hanno portato il bilancio totale dei morti in Italia a 143.523.
Stando alla tabella sanitaria diramata nel pomeriggio di ieri, il dato delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era aumentato a 9.781.191. In aumento i soggetti attualmente positivi che erano pari a 2.723.949. Diminuivano invece i ricoveri in terapia intensiva erano pari a 1.676 pazienti. Il dato dei guariti era arrivato a 6.913.946. Purtroppo saliva ancora il bilancio dei decessi che raggiungeva il totale di 143.296 unità.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 22 gennaio: i dati della pandemia di oggi in Italia
Secondo i dati del bollettino del Ministero della Salute di venerdì, i casi di contagio complessivi in Italia erano saliti a 9.603.856. Salivano i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 2.695.703, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva che risultavano essere 1.707. I guariti erano 6.765.590. Purtroppo, continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime che portavano il totale a 142.963.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 21 gennaio: 179.106 nuovi contagi e 373 morti
Il noto virologo Guido Silvestri, professore della Emory University, attraverso alcuni tweet avrebbe voluto effettuare alcune specifiche sui decessi collegati al Covid.
L’esperto avrebbe sottolineato come sia una domanda molto pertinente quella in forza della quale ci si chiede quanti, effettivamente, dei 9 milia morti di covid siano deceduti per l’infezione e non semplicemente con essa. Non si tratterebbe di negazionismo, ma solo di un legittimo chiarimento per comprendere cosa effettivamente stia accadendo. Silvestri ha spiegato come, diversamente, si accetterebbe un dato “crudo in modo sbagliato e fuorviante”.
Bisognerebbe, quindi, che le Istituzioni fornissero i dati sulla mortalità generale, confrontandoli con i numeri dei 5/10 anni precedenti per gli stessi mesi presi in considerazione. Si tratterebbe della cosiddetta mortalità in eccesso.
Ad oggi nel bollettino quotidianamente divulgato, vengono solo forniti gli incrementi delle vittime, ma effettivamente nessuna menzione è fatta circa il distinguo di cui parla il noto virologo Silvestri.
Una recente ricerca su Omicron potrebbe aver aiutato a spiegare come mai questa variante sia così veloce nel diffondersi. Sembra, infatti, che la nuova mutazione del virus sia in grado di infettare anche a distanza di 8 giorni dopo essere stata nell’ambiente.
Stando a quanto riportano i colleghi della redazione di Sky Tg24, ad effettuare la scoperta la Kyoto Prefectural University of Medicine, in Giappone, che si è occupata di verificare i tempi di sopravvivenza del Covid e delle sue varianti sulle superfici. Dagli esami è emerso che appunto, sulla plastica, Omicron resisterebbe per ben 8 giorni. Numeri altamente superiori rispetto a quelli delle altre mutazioni.
La chiamano truffa della tessera sanitaria, l’ultima trovata dei no vax per ottenere il Green Pass senza vaccinarsi, ma facendosi passare per “falsi positivi”. A scoprirlo le Forze dell’Ordine che nell’ambito di una numerosa serie di controlli avrebbe già sospeso numerose farmacie e laboratori che effettuano tamponi per presunte irregolarità nell’inserimento dei dati inviati al Ministero.
Stando a quanto riporta La Repubblica, la truffa vedrebbe un soggetto positivo recarsi in farmacia ad effettuare un tampone portando con sé la tessera sanitaria di qualcun altro. Non facendo un riscontro sull’identità, per negligenza, l’operatore provvederebbe ad inserire a sistema il referto. E quindi, persone sane risulterebbero positive.
Dopo 10 giorni i titolari di quella tessera si recherebbero in farmacia, effettuerebbero il tampone e risultando negativi otterrebbero il loro Green Pass, senza alcun tipo di immunità né da vaccino né da guarigione.
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