L’imbarcazione si è ribaltata a circa 70 km a est di Fort Pierce Inlet Park lo scorso sabato, 22 gennaio: a bordo vi erano 40 passeggeri.
Strage al largo della Florida, dove lo scorso sabato, 22 gennaio, un’imbarcazione si è capovolta in un punto a circa 80 km a est di Fort Pierce Inlet State Park. Al momento della tragedia la barca trasportava a bordo 40 occupanti e aveva lasciato la costa delle Isole Birmini, distretto delle Bahamas noto ai trafficanti come punto di partenza per la tratta di esseri umani. L’allarma è partito tre giorni dopo, quando un marinaio che è riuscito a soccorrere un passeggero che è riuscito a salvarsi rimanendo a cavallo del mezzo capovolto.
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Continuano le ricerche: avanza la pista del traffico di esseri umani
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Al momento mancano all’appello ancora 39 persone disperse. Le autorità locali hanno annunciato ai media il proseguimento delle attività di ricerca per ulteriori accertamenti su quello che sospettano essere un possibile caso di traffico di esseri umani. La notizia trova conferma sul tweet dell’account della Guardia Costiera. Secondo le ricostruzioni riportate dalla fonte ufficiale, l’imbarcazione si è ribaltata a causa delle pessime condizioni meteorologiche. La segnalazione è arrivata solo diversi giorni dopo l’incidente; precisamente questo martedì 25 gennaio.
Erano circa le 8:00 (13:00 GMT), quando un marinaio ha avvertito i soccorsi dopo aver individuato e salvato in mare uno dei passeggeri rimasto aggrappato alla barca.
Maggiori informazioni arrivano a seguito del racconto del testimone: il mezzo aveva lasciato la costa del distretto delle Bahamas la notte di sabato 22 gennaio: la costa delle Isole Birmini è un anche un noto punto di partenza per i trafficanti di esseri umani, per questo motivo sembra sempre più probabile la pista della tratta degli esseri umani. Il viaggio è stato in seguito bloccato a causa del maltempo e del conseguente ribaltamento dell’imbarcazione. Stando a quanto si apprende dal comunicato ufficiale, che cita la testimonianza del sopravvissuto, nessuno aveva il giubbotto di salvataggio al momento del naufragio. Proseguono le attività di ricerca: un’operazione complessa che ha richiesto la mobilitazione sia via mare sia via aerea.
Il sopravvissuto è stato trasferito d’urgenza in ospedale per le cure a seguito della disidratazione ed esposizione al sole.