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Caso Yara Gambirasio: bocciata la richiesta dei legali di Massimo Bossetti

Si torna a parlare del caso di Yara Gambirasio con riferimento alla proposta avanzata dagli avvocati di Bossetti; una richiesta “inamissibile.”

Polizia italiana (Getty Images)

Continua a far discutere l’omicidio di Yara Gambirasio. Sono trascorsi quasi 12 anni dall’atroce delitto della giovanissima Yara, allora 13enne, a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo. L’atleta specializzata in ginnastica ritmica scomparse nel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010, dopo la lezione nel Centro Sportivo locale. Il suo corpo, svanito nel nulla in quel lontanissimo venerdì, fu ritrovato per pura casualità il 26 febbraio 2011 in una località a Chignolo d’Isola, a circa 10 km dall’abitazione della vittima.

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La Corte d’Assise di Bergamo respinge per la seconda volta la proposta avanzata dai legali di Bossetti

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Dopo un lungo processo, la sentenza definitiva condanna all’ergastolo Massimo Giuseppe Bossetti, muratore di Mapello e unico accusato della morte della giovane ginnasta. Da dietro le sbarre del carcere di Bollate, dove attualmente sta scontando la pena, questi si è sempre professato innocente e si è sempre battuto per la revisione dell’iter giudiziario. Tra le proposte avanzate dai suoi legali spicca da anni la richiesta di nuovi esami delle tracce biologiche rinvenute sull’abbigliamento della vittima. Il provvedimento era stato annunciato formalmente il 31 dicembre 2021 su Iceberg, nota trasmissione in tarda serata di Telelombardia, dall’avvocato del detenuto.

Anche questa volta, la seconda per esattezza, la proposta non è andata in porto. Il 21 gennaio la Corte d’Assise di Bergamo ha nuovamente respinto la richiesta circa la revisione delle tracce di dna sui reperti (slip e leggings) della vittima. Stando a quanto riferito dalla giudice Patrizia Ingrascì, la richiesta avanzata dai legali di Massimo Bossetti è stata definita totalmente “inammissibile”. Stando a quanto si apprende dalla fonte ufficiale, agli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini non è assolutamente permesso conoscere lo stato di conservazione dei campioni di Dna dell’indagine collegata all’omicidio della giovane Yara Gambirasio, allora 13enne.

Polizia italiana (Getty Images)

Tale informazione è stata accennata su Quarto Grado, il programma di Rete4 specializzato nella cronaca nera e nella ricostruzione di gialli avvenuti sul territorio nazionale.

 

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