Non voleva vaccinarsi, rifiuta il ricovero in ospedale e muore di Covid. L’ennesima vittima del SARS-CoV-2 era una no-vax convinta.
Una storia già sentita. Barbara Fisichella, 52 anni, non voleva vaccinarsi e non c’era modo per farle cambiare idea. Nessun tentativo di influenza positiva andava a buon fine: l’operatrice giudiziaria della Procura di Lodi si è sempre rifiutata di avviare e completare la campagna vaccinale. “Non mi vaccino non sono una cavia”, così riporta lo sticker incollato sulla sua foto profilo Facebook. Nell’immagine è presente anche un logo significativo del movimento anti-vaccino contro il coronavirus: l’adesivo rappresenta un pugno che spacca a metà una siringa.
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Stando a quanto riportano i principali media italiani, la donna avrebbe contratto l’infezione circa 10 giorni fa. Originaria di Codogno, la culla della pandemia in Italia, la 52enne ha sempre rifiutato il vaccino e la campagna vaccinale. Contro ogni marchio presente in circolazione con riferimento alle dosi disponibili, la donna non voleva far parte di un presunto “esperimento”: questo è il messaggio che traspare dalla sua foto profilo su Facebook. Il contenuto che incornicia il viso dell’operatrice giudiziaria no-vax sull’immagine social è trasparente: “Non mi vaccino, non sono una cavia.”
Una decisione mortale: dal contagio ai primi sintomi fino al peggioramento della malattia e, infine, al decesso. L’infezione virale si era aggravata a tal punto da richiedere l’intervento immediato del pronto soccorso. L’ambulanza è accorsa nell’abitazione della donna che a fatica riusciva a respirare. Accorsa in ospedale, la no-vax convinta ha tuttavia rifiutato il ricovero; una scelta che le è costata la vita. Dopo qualche ora, la 52enne è deceduta. La vittima, morta lo scorso 28 novembre, era originaria di Codogno, comune in provincia di Lodi, in Lombardia, dove si registrò il primo caso di infezione da SARS-CoV-2.
L’improvvisa e prematura scomparsa di Barbara Fisichella ha lasciato sgomenti tanti che, come lei, sono restii alla vaccinazione.
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