Il consueto monitoraggio dell’Iss sull’epidemia da Covid-19 ha evidenziato il calo dell’indice Rt, dell’incidenza dei casi e dei ricoveri in ospedale.
Dati ancora in miglioramento quelli contenuti nel monitoraggio effettuato dalla Cabina di Regia relativamente all’andamento dell’epidemia da coronavirus in Italia. Stando al report, pubblicato sul sito dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità), scendono l’incidenza dei casi settimanali e l’indice Rt.
Migliora anche la situazione per quanto riguarda le strutture ospedaliere con ricoveri in calo sia nelle aeree mediche che nei reparti di terapia intensiva. Diminuiscono anche le Regioni/Province Autonome classificate a rischio alto.
Sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità è stato diramato il consueto monitoraggio settimanale che fornisce il quadro dell’andamento dell’epidemia nel nostro Paese.
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Come si evince dai dati, scende ancora l’incidenza settimanale dei casi che si attesta a 1.362 ogni 100mila abitanti contro i 1.823 ogni 100mila abitanti della precedente rilevazione. Scende anche l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici che passa dallo 0,97 di 7 giorni fa allo 0,93 (range 0,9 – 0,98) e rimane al di sotto della soglia epidemica. Gli esperti, però, precisano che “diverse Regioni/Province Autonome hanno segnalato problemi nell’inserimento dei dati del flusso individuale ed in particolare nella segnalazione della presenza di sintomi in tutti i casi diagnosticati”.
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In miglioramento anche la situazione negli ospedali. Stando al monitoraggio si è registrato un nuovo calo del tasso di occupazione dei pazienti Covid sia per quanto riguarda le terapie intensive sia per le aree mediche, ma entrambi rimangono sopra la soglia d’allerta. Nel dettaglio, il livello di occupazione in terapia intensiva è sceso dal 16,7% al 14,8%, mentre il secondo dato è passato dal 30,4% al 29,5%.
Sono tre le Regioni/Province Autonome classificate a rischio alto, a causa “dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati”. Tre sono quelle considerate a rischio moderato, di cui una ad alta probabilità di progressione a rischio alto, mentre quindici sono classificate a rischio basso. Infine, evidenzia il monitoraggio, dieci Regioni/Province Autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza, una ne riporta molteplici.
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