Durante una perquisizione in casa di Barbara Pasetti, indagata nell’inchiesta sull’omicidio di Luigi Criscuolo, conosciuto da tutti come Gigi Bici, sarebbero stati trovati dei proiettili.
Proseguono le indagini sull’omicidio di Luigi Criscuolo, il 60enne, conosciuto da tutti come Gigi Bici, assassinato l’8 novembre scorso e ritrovato senza vita un mese e mezzo più tardi a Calignano, frazione di Cura Carpignano (Pavia).
Durante una perquisizione delle forze dell’ordine in casa della donna, indagata per omicidio e occultamento di cadavere e finita in carcere con l’accusa di tentata estorsione nell’ambito dell’inchiesta, sarebbero stati trovati dei proiettili di piccolo calibro. Ora sono in corso gli accertamenti per chiarire se i proiettili siano compatibili con la pistola utilizzata per il delitto.
Caso Gigi Bici, trovati in casa della 40enne indagata alcuni proiettili di piccolo calibro
Nuovi sviluppi nel caso dell’omicidio di Gigi Bici, soprannome di Luigi Criscuolo, il 60enne trovato senza vita lo scorso 20 dicembre in un campo di a Calignano, piccola frazione di Cura Carpignano, comune in provincia di Pavia.
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Secondo quanto riporta la redazione de La Provincia Pavese, nel corso della prima perquisizione in casa di Barbara Pasetti, la 40enne arrestata con l’accusa di tentata estorsione ed è indagata anche per omicidio e occultamento di cadavere nell’ambito dell’inchiesta sul caso, sarebbero stati ritrovati dei proiettili di piccolo calibro. I proiettili saranno ora esaminati per determinare se possano essere compatibili con l’arma utilizzata per il delitto, così come la pistola rinvenuta nel corso di un secondo sopralluogo nell’abitazione della donna. Oltre all’arma ed i proiettili in casa della Pasetti sarebbe stata trovata anche la cassetta degli attrezzi della vittima.
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Criscuolo sarebbe stato assassinato il giorno della sua scomparsa: l’8 novembre scorso, circa un mese e mezzo prima del ritrovamento del corpo, nei pressi della villa della donna. Ad ucciderlo, stando a quanto sarebbe stato appurato sino ad ora dagli inquirenti, scrivono i colleghi de La Provincia Pavese, un colpo d’arma da fuoco probabilmente di piccolo calibro, un 22 oppure un 7.65.
La 40enne, trasferita nel carcere dei Piccolini a Vigevano, avrebbe sempre respinto le accuse negando ogni suo coinvolgimento nel caso.