Ancora nessun indagato sul caso: mentre si attendono gli esiti sugli accertamenti biologici irripetibili, nuovi indizi emergono sul caso di Lilly.
Ancora mistero sul caso di Lilly, all’anagrafe Liliana Resinvich. Mentre si attendono i risultati dell’esame autoptico, tossicologico e gli esiti degli accertamenti irripetibili su tracce biologiche e impronte papillari di alcuni oggetti rinvenuti accanto al cadavere della 63enne triestina, una nuova scoperta può spingere il caso verso una possibile svolta.
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Non c’è ancora alcuna certezza sul caso di Liliana Resinovich. Scomparsa lo scorso 14 dicembre, la 63enne triestina è stata ritrovata senza vita il 5 gennaio nell’area boschiva di un ex ospedale psichiatrico a San Giovanni, Trieste. Nella giostra di accuse tra il marito Sebastiano Visintin e l’amico di vecchia data di Lilly, l’82enne Claudio Sterpin, il giallo non ha ancora trovato una risoluzione ufficiale. Al momento nessuna pista è esclusa, sebbene quella del suicidio sembra alquanto inverosimile, persino contradditoria di fronte all’evidenza dei reperti.
Mentre impera il silenzio sul caso, all’attesa degli esiti relativi all’esame autoptico, tossicologico e della lettera scritta dallo stesso Claudio Sterpin – dove l’autore confessa la sua personale ricostruzione della vicenda – si aggiunge l’analisi irripetibile relativa a impronte papillari e tracce biologiche prelevate dai sacchi neri che avvolgevano il cadavere e la testa della vittima, nonché dalla bottiglietta semivuota, compreso il liquido contenuto al suo interno.
L’ultimo aggiornamento riguarda una nuova scoperta: nuovi dettagli potrebbero rivelarsi essenziali ai fini dell’inchiesta, formalmente aperta per “sequestro di persona”. Oltre agli indumenti indossati da Lilly e alla sua ormai nota borsetta nera, si aggiungono gli ultimissimi reperti scovati – un guanto nero in tessuto elastico, una mascherina chirurgica e un cordino – che vanno così ad allargare la già ampia lista di oggetti appartenenti o ritrovati accanto alla vittima, destinati ad accertamenti irripetibili biologici questo venerdì 11 febbraio nel Gabinetto regionale di polizia scientifica per la Lombardia.
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Gli esami saranno effettuati anche sulla copia della chiavi di casa della vittima – e che Lilly non era solita usare – rinvenute nella tasca del suo giacchetto.
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