“Negli Stati Uniti c’è ormai la Polizia Gazpacho”. L’assurda gaffe, si spera involontaria, la “Gazpacho Police”, fa subito il giro dei social.
“Negli Stati Uniti c’è ormai la Polizia gazpacho.”, ha affermato convinta la deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene. L’assurdo errore concettuale, dalla Gestapo – la polizia segreta ufficiale della Germania nazista e dell’Europa occupata dai tedeschi – al Gazpacho – la gustosissima zuppa tipica spagnola. La gaffe, si spera involontaria, ha fatto in breve tempo il giro di Internet, incorniciata da meme (immagini divertenti), risate e commenti esilaranti da parte dei navigatori del web.
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Dalla gaffe all’hashtag virale: ed è subito #Gazpacho
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Voleva dare della “nazista” a Nancy Pelosi, la Speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, ma nel suo intento dispregiativo la deputata repubblicana, nonché fedelissima trumpiana, Marjorie Taylor Greene, ha accusato la nota leader democratica di presiedere alla squadra di “Polizia del Gazpacho“. Sono bastati pochi minuti dall’esilarante dichiarazione e la gaffe è subito diventata virale. Al via l’hashtag #Gazpacho, la tipica zuppa fredda spagnola dall’iconico color arancio, sui principali social media, dove si susseguono senza soste immagini buffe e commenti divertiti.
Anche il video ha fatto il giro del mondo: il filmato ritrae la repubblicana con le bandiere americane di sfondo: durante le riprese la deputata critica aspramente i controlli di sicurezza a punta il dito contro la nota Speaker e leader democratica, accusata di utilizzare la Capitol Police come la sua personale “polizia gazpacho” adibita allo spionaggio dei membri del Congresso. Di fronte alla gravità dell’errore, il parallelo che sovrappone la dolorosa storia alla deliziosa zuppa spagnola, sui social networks ha prevalso la componente ironica della gaffe.
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L’accusa originale all’intervista cita: “Abbiamo la ”polizia gazpacho” che Nancy Pelosi usa per spiare i membri del Congresso e il lavoro che svolgiamo; inoltre, spia il nostro staff e tutti i cittadini americani che vogliono venire a parlare con i loro rappresentanti.”
