Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando (Pd) ha rilasciato un’intervista durante la quale ha espresso non poche preoccupazioni sulla tenuta del Governo.
Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando (Pd), ai microfoni de Il Corriere della Sera, ha rilasciato un’intervista durante la quale ha parlato dell’attuale quadro politico italiano.
Non poche le preoccupazioni manifestate circa la tenuta del Governo fino al 2023, soprattutto dopo le piccole tensioni createsi nell’ala di maggioranza.
Per il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, la vera sfida per il Governo – in questo momento- è giungere al 2023. Lo ha affermato nel corso di un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.
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Il Premier Mario Draghi ha richiamato all’ordine i partiti dopo quanto accaduto durante l’elezione del Presidente della Repubblica. Per il Ministro si è trattato di un atto più che giusto che gli consentirà di capire chi ha agito perché convinto della necessarietà di dare continuità al Governo e chi, invece, ha trattato “il tema in modo strumentale”.
Proprio nelle fila del suo partito, il Pd, non tutti hanno seguito la linea Draghi-Quirinale ma questo per Orlando è la dimostrazione che tra i suoi c’è stata la manifestazione di un impegno a che il Governo rimanesse intatto.
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Ma adesso chi è che maggiormente preoccupa il Ministro del Lavoro? La Lega o il Movimento 5 Stelle? “Mi preoccupano entrambi, ma per ragioni diverse” ha affermato Orlando a Il Corriere della Sera. Per quanto riguarda il leader del Carroccio, la sua speranza è che non segua la Meloni appoggiando una visione entieuropeista e no vax in un frangente delicato come quello attuale. Quanto ai Pentastellati, Orlando leggerebbe al loro interno non caos bensì un momento di transizione che spera possa risolversi con un “rafforzamento dell’alleanza progressista”.
Proprio sul Movimento 5 Stelle ed un tema molto caldo, quello del Superbonus, si è concentrato una domanda del noto quotidiano a tiratura nazionale. L’agevolazione è, infatti, sin da subito stata al centro della polemica per la sua potenziale esposizione a truffe. Per il Ministro Orlando lo strumento non sarebbe da cancellare, ma di certo andrebbe rivisto. Con il 110 sono nate numerose imprese edili improvvisate, il che si è tradotto in un aumento del numero degli incidenti. A suo avviso, quindi, è necessario che gli operatori economici applichino contratti sottoscritti dalle parti sociali.
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