Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi domenica 13 febbraio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha pubblicato il bollettino contenente i dati dell’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia ormai da quasi due anni. Stando all’aggiornamento di oggi, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza ammontano in totale a 12.105.675 con un incremento 51.959 unità rispetto a ieri. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 462.881.
Scende ancora, così come da giorni, il numero dei soggetti attualmente positivi che ad oggi è giunto a 1.638.673 (-56.941). Sono 1.190 i ricoveri totali in terapia intensiva: 33 in meno di ieri. Le persone guarite sono 10.315.987, ossia 109.095 unità in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 191 decessi che hanno portato il bilancio totale dei morti in Italia a 151.015.
Coronavirus, bollettino: i numeri nella giornata di sabato 12 febbraio
Secondo il bollettino di ieri, il dato delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era aumentato a 12.053.330. In calo i soggetti attualmente positivi che erano pari a 1.695.614. Diminuivano anche i ricoveri in terapia intensiva giunti a 1.223 pazienti. Il dato dei guariti era arrivato a 10.206.892 mentre il bilancio totale delle vittime a 150.824.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 12 febbraio: i dati della pandemia di oggi in Italia
Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di venerdì 11 febbraio
Stando alla tabella sanitaria del Ministero della Salute di venerdì, i casi di contagio complessivi erano 11.991.109. Risultava essere ancora in calo il dato relativo ai soggetti attualmente positivi che erano pari a 1.751.125, così come quello dei pazienti in terapia intensiva: 1.265 complessivi. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza erano 10.089.429, mentre il bilancio totale dei morti in Italia saliva a 150.555.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino dell’11 febbraio: 67.152 nuovi casi di contagio e 334 morti
Pandemia, vicina alla vera svolta: parla il professor Francesco Vaia
Il quadro epidemiologico in Italia avrebbe mostrato un netto miglioramento. I numeri sarebbero in calo ed il tasso di immunizzazione starebbe man mano aumentando. Quasi la totalità del Paese, infatti, risulterebbe coperta, fatta eccezione per quella fetta di popolazione che continua a non voler accettare la somministrazione del vaccino e non ha contratto il virus.
Sul punto si è espresso il professor Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, attraverso un post pubblicato sui propri canali social. A suo avviso il Covid di adesso sarebbe ben diverso da quello di due anni fa. Ciò grazie ai vaccini ed alle terapie che si sono evolute. Non solo, un grande passo in avanti – riporta AdnKronos citando il post Facebook del professore- è stato compiuto “grazie alla determinazione e coraggio degli Italiani”. Quello che stiamo vivendo, ha proseguito Vaia, è un presente diverso fatto di misure meno restrittive e soprattutto voglia di vivere. “La primavera è vicina e sarà di rinascita. I vaticinatori di sventure – ha chiosato- se ne facciano una ragione!”.
Covid, morto bambino di soli 10 anni: era affetto da patologie pregresse
Un bambino di soli 10 anni sarebbe deceduto a causa del Covid dopo un lungo ricovero presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma. Il piccolo, originario di Pomezia, si trovava presso il nosocomio dalla fine di gennaio e pare, riporta l’Ansa, fosse affetto da importanti patologie pregresse che il virus non ha fatto altro che aggravare.
Numerosi i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia da parte delle Istituzioni che hanno colto l’occasione per ricordare come la campagna vaccinale debba essere capillare anche tra i bambini. Necessario è, infatti, proteggere tutta la popolazione. Queste le parole dell’Unità di Crisi Covid della Regione Lazio che ha pubblicato una nota congiunta con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Conseguenze a lungo termine del Covid, studio rivela possibili gravi risvolti
Stando a quanto emerso da uno studio condotto dalla Washington University di St. Louis, riporta Sky Tg24, l’anno successivo alla positività da Covid il rischio di una malattia cardiovascolare aumenterebbe del 60%. Una circostanza che si verificherebbe non soltanto in chi ha avuto una forma grave della malattia, ma anche in chi ha sviluppato il Covid in maniera lieve.
Il campione di studio ha riguardato 153.760 persone che avevano contratto il virus ed i loro dati sono stati confrontati con quelli di 10 milioni di persone che, invece, non erano stato positivi. Dal raffronto è emerso che i pazienti del cluster avevano un rischio del 63% in più rispetto agli altri di sviluppare una malattia cardiovascolare e del 55% che questa di manifestasse in forma grave.