Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, ospite a Dedicato condotto da Serena Autieri, critica l’esibizione di uno degli artisti in gara nella serata delle cover a Sanremo, definendo la sua interpretazione “troppo femmina“.
A una settimana dalla fine del Festival di Sanremo, Vittorio Sgarbi non ha risparmiato critiche agli artisti presenti in gara, dai vincitori Blanco e Mahmood, ad Achille Lauro e anche a Michele Bravi, il quale in un post di risposta ha scritto: “I giudizi medievali limitano la creatività“
Sgarbi con le sue accuse si è mostrato per tanto contrariato dalla fluidità presente nei look e nelle esibizioni fatte a Sanremo: ad esempio di Achille Lauro, se da un lato lo ha definito un un bravo performance, dall’altro non si capisce perché debba presentarsi svestito e poco formale. Anche la canzone “Brividi”, vincitrice del Festival ha avuto un’interpretazione che secondo Sgarbi poteva esser risparmiata, Blanco e Mahmood potevano cantarla e basta senza bisogno di toccarsi e stringersi. La critica che ha fatto rumore è stata quella che il critico ha rivolto a Michele Bravi che nella terza serata, quella dedicata alle cover, ha cantato “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi” di Lucio Battisti, con un’interpretazione che Sgarbi ha definito troppo femminile, criticando quindi la trasformazione della canzone rivolta all’amore senza sesso e tratto distintivo.
Boom di like per il post di Michele Bravi: “Le accuse di Sgarbi sono limitanti per la libertà creativa”
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Le parole di Sgarbi non sono piaciute nemmeno alla conduttrice del programma che dopo un sorriso di imbarazzo è subito intervenuta per provare a rimediare, ma quello che è stato detto non è di certo passato in osservato agli ascoltatori e soprattutto sui social, dove non è tardata la risposta di Michele Bravi che con la sua indiscutibile eleganza e nobiltà d’animo ha usato parole educate ma piene di significato dopo aver ascoltato le critiche ricevute.
Tra le righe del post, il cantante ha scritto: “Mi state mandando da ieri video di una trasmissione dove si accusa la mia eccessiva femminilità, senza fare nomi, volevo dire che sono orgoglioso di dare voce ad un approccio non giudicante dell’individualità. Non smetterò mai di dire con la mia musica, siate completamente voi stessi“. Con queste parole Michele Bravi ha di sicuro dimostrato quanto in molte circostanze come in questa, non c’è risposta migliore alle critiche che ascoltarle con rispetto e continuare ad esprimersi con la propria passione che, nel suo caso è e sarà per sempre quella di cantare.
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