Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi martedì 15 febbraio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha aggiornato lo stato dell’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Secondo i dati del bollettino odierno, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza sono 12.205.474, ossia 70.852 in più rispetto a ieri su 695.744 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore.
I soggetti attualmente positivi scendono a 1.550.410 (-40.205), così come i ricoveri in terapia intensiva: 1.119 in totale e 54 in meno di ieri. Le persone guarite risultano essere 10.503.380 con un incremento di 110.840 unità rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 388 decessi che hanno portato il bilancio totale delle vittime a 151.684.
Stando alla tabella sanitaria di ieri, i casi di contagio complessivi risultavano essere 12.134.451. Continuavano a scendere i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 1.590.615, così come i pazienti in terapia intensiva: 1.173 in totale. I guariti erano 10.392.540. Si aggravava il bilancio dei decessi che portavano il totale a 151.296.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 14 febbraio: 28.630 nuovi contagi e 281 vittime
Secondo i dati del Ministero della Salute di domenica, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza ammontavano in totale a 12.105.675. Scendeva ancora, così come da giorni, il numero dei soggetti attualmente positivi che era giunto a 1.638.673. Erano 1.190 i ricoveri totali in terapia intensiva. Le persone guarite erano 10.315.987, mentre il bilancio totale dei morti in Italia saliva a 151.015.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 13 febbraio: 51.959 nuovi casi e 191 morti
Secondo una recente ricerca pubblicata su “Cell” da alcuni studiosi dell’Università della California sarebbe emerso che il vaccino anti-Covid non verrebbe superato da nessuna variante. Ma quanto copre effettivamente il siero dopo sei mesi? Stando allo studio, riporta la redazione di Sky Tg24, la copertura è dell’87/90%, numeri che scendono di pochissimo all’84/85% se si parla di variante Omicron.
Ad emergere un altro dato molto importante ossia che i vaccini oltre a generare anticorpi, stimolerebbe la produzione di cellule in grado di scovare il virus e combatterlo anche in caso di mutazioni. Sarebbero, quindi, in grado di attivare una risposta rapidissima ed in grado di conferire protezione all’organismo. La terza dose sarebbe, dunque, molto importante per effettuare un richiamo e fornire ulteriore e più potente protezione.
Il professor Walter Ricciardi, riporta AdnKronos, sarebbe certo del fatto che in futuro serviranno ulteriori dosi di vaccino per proteggersi dal Covid. Per il consigliere del Ministro Speranza, quindi, sarà necessaria la somministrazione di nuovi richiami. Questo in quanto, chi si è immunizzato – per vaccino o guarigione- prima o poi non sarà più coperto ed a dirlo è la scienza.
Attualmente a suo avviso, l’arma migliore per proteggersi dal virus è continuare la vaccinazione e completare il ciclo con la terza dose. Non sono mancate considerazioni circa quella fetta di popolazione che ancora non è vaccinata. Sarebbe quest’ultima a determinare ancora l’alto tasso di ospedalizzazioni e decessi. Per tale ragione sarebbe fondamentale l’obbligo introdotto per gli over 50, anche in virtù della maggior contagiosità della variante Omicron. Proteggendo tali soggetti non solo si andrà a loro favore, ma anche a quello di tutta la comunità.
Secondo alcuni la pandemia sarebbe ormai messa all’angolo, secondo altri invece è troppo presto per cantare vittoria. A prescindere dalle posizioni, la domanda è sempre la stessa, quando finirà definitivamente? Il governo britannico, riporta la redazione di Today, avrebbe affidato ad alcuni esperti il compito di valutare quello che potrebbe essere l’andamento del Covid.
Gli scienziati hanno individuato quattro possibili scenari. Il primo è che ci saranno nuove varianti ma non tali da riportare il mondo all’iniziale gravità. Il secondo vede con l’aumento delle immunità anche una minor severità della malattia. Le recrudescenze ci saranno ma seguiranno i ritmi delle influenze stagionali.
Arriva poi un’ipotesi pessimistica. L’alto numero dei soggetti immunizzati porterà all’insorgenza di diverse varianti che saranno molto più trasmissibili della omicron. In questo caso bisognerà costantemente aggiornare i vaccini. L’ultima ipotesi, quella più grave, vede un’alta incidenza di casi accompagnata da una incompleta vaccinazione a livello mondiale e con la circolazione del virus tra gli animali che porterà all’insorgere di nuove varianti.
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