Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi giovedì 17 febbraio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha fornito il consueto aggiornamento sull’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia da quasi due anni. Stando ai dati contenuti nel bollettino di oggi, i casi di contagio sono saliti a 12.323.398 con un incremento di 57.890 unità rispetto a ieri. Sono 538.131 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore.
Prosegue la discesa dei soggetti attualmente positivi che risultano essere 1.438.208 (-41.905). Scende anche il numero dei pazienti ricoverati ad oggi in terapia intensiva: 1.037 in totale e 36 in meno di ieri. Le persone guarite sono 10.732.908, ossia 99.640 in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 320 decessi che hanno portato il bilancio totale delle vittime in Italia a 152.282.
Stando all’aggiornamento diramato nel pomeriggio di ieri, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 12.265.343. Ancora in calo il dato relativo ai soggetti attualmente positivi che ammontava a 1.480.113, così come quello dei pazienti nei reparti di terapia intensiva: 1.073 in totale. I guariti erano 10.633.268. Purtroppo, si aggravava ancora il bilancio delle vittime che portavano il totale a 151.962.
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I dati del Ministero della Salute di martedì indicavano che i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano 12.205.474. I soggetti attualmente positivi scendevano a 1.550.410, così come i ricoveri in terapia intensiva: 1.119 in totale. Le persone guarite risultavano essere 10.503.380 mentre il bilancio totale delle vittime saliva a 151.684.
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Un recente studio pubblicato sul British Medical Journal, riporta Sky Tg24, ha fatto emergere una drammatica verità. Dalla ricerca sarebbe emerso che i soggetti guariti dal Covid – e che avrebbero sviluppato una forma grave della malattia- sarebbero esposti il 60% in più a disturbi mentali rispetto a chi il virus non lo ha contratto. A registrarsi maggiormente malattie come ansia, depressione ed insonnia.
Il campione di riferimento ha riguardato 153.848 persone che hanno avuto il Covid tra marzo 2020 e gennaio dell’anno successivo.
Il team ha voluto precisare, però, di come lo studio condotto abbia carattere osservazionale e quindi è possibile, effettivamente, rilevare un effettivo nesso eziologico tra la positività e l’insorgenza di questi disturbi.
Fino al 31 marzo, in Italia, sarà in vigore lo stato d’emergenza a causa della pandemia da Covid-19. L’ok arriva dalla Camera che ora passa la palla al Senato dove con ogni probabilità, sul punto, si registrerà il medesimo orientamento.
Ma dopo la fine del mese di marzo cosa succederà? Sergio Abrignani, riporta AdnKronos, a Rai Radio 1, ha dichiarato che a suo avviso non ci saranno ulteriori proroghe ed in quella occasione, probabilmente sarà sciolto anche il Comitato Tecnico Scientifico di cui fa parte.
Per il noto immunologo, il peggio è ormai passato, sempre se la variante Omicron dovese rimanere quella dominante. A suo avviso è improbabile che possa svilupparsene una più diffusiva. Quanto al Green Pass, invece, non ha voluto esprimersi definendo la sua validità una scelta politica. Secondo Abrignani, però, è verosimile e più corretto pensare che tutte le misure potranno essere eliminate quando sarà completata la campagna vaccinale.
La Germania è uno dei Paesi in cui la curva epidemiologica non sta mostrando la medesima flessione registratasi nel resto d’Europa. Eppure anche i teutonici sarebbero in procinto di eliminare la maggior parte delle restrizioni vigenti. A dichiararlo, riporta l’Ansa, il cancelliere tedesco Olaf Scholz il quale ha spiegato come tra le possibili novità ci sia anche quella per i soggetti non vaccinati di tornare ad entrare in locali come ristoranti e negozi, purché muniti di test negativo.
Anche in Germania vuole tornarsi a respirare un clima di normalità e questo sarà possibile, ha chiosato Scholz, con un piano progressivo di tre tappe che avrà fine il 20 marzo. L’appello, però, resta uno: prudenza, continuando a rispettare le norme di prevenzione. Ciò in quanto la pandemia non è ancora finita.
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