Notte di perquisizioni ad Anzio e Nettuno da parte dei carabinieri di Roma nell’ambito di un’operazione contro la ‘ndrangheta: ingresso anche nei locali comunali.
Una maxi operazione anti mafia, nell’ambito della quale i carabinieri di Roma, la scorsa notte, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari della Capitale nei confronti di 65 soggetti, poi arrestati, accusati di far parte della ‘ndrangheta.
I militari dell’Arma hanno fatto accesso anche ai locali Comunali di Anzio e Nettuno. Per gli investigatori, infatti, il gruppo mafioso si sarebbe infiltrato nella pubblica amministrazione per gestire un traffico a livello internazionale di sostanze stupefacenti.
La notte scorsa, tra mercoledì 16 e giovedì 17 febbraio, i Carabinieri di Roma coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di ben 65 persone. Di queste 39 in carcere e 26 ai domiciliari.
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Stando a quanto riporta la redazione di Tgcom24, questi sarebbero accusati di appartenere all’organizzazione mafiosa di origine calabrese: la ‘ndrangheta. Secondo gli inquirenti il gruppo avrebbe esercitato il proprio controllo sul litorale romano, riuscendo anche ad entrare nelle maglie della pubblica amministrazione al fine di gestire un traffico internazionale di stupefacenti.
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Nell’ambito dell’operazione, scattata alle prime luci dell’alba, i militari dell’arma hanno fatto ingresso anche nei locali dei Comuni di Anzio e Nettuno. Lo scopo era quello di ricercare elementi probatori in grado di dimostrare l’infiltrazione mafiosa al loro interno. Nello specifico, sarebbero stati rilevati possibili estremi di reato nello smaltimento dei rifiuti.
Alle 65 persone sottoposte a misura cautelare vengono contestate, a vario titolo, associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico internazionale di droghe con l’aggravante del metodo mafioso. I Pubblici Ministeri della Distrettuale Antimafia, affiancati dai pm Michele Prestino e Ilaria Calò, stanno inoltre procedendo per altre ipotesi di reato come estorsione aggravata e detenzione illecita di armi da fuoco. Non solo, alla lunga lista di capi d’accusa, si aggiungerebbero anche fittizia intestazione di beni e traffico illecito di rifiuti perpetrato con metodo mafioso.
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