Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi venerdì 18 febbraio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Pubblicato, sul sito del Ministero della Salute, il bollettino relativo all’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Secondo l’aggiornamento odierno, i casi di contagio salgono a 12.377.098 ossia 53.662 in più rispetto a ieri a fronte di 510.283 tamponi processati nelle ultime 24 ore.
Risultano ancora in calo i soggetti attualmente positivi ad oggi 1.404.122 (-34.086), così come i ricoveri in terapia intensiva: 987 in totale e 50 in meno di ieri. I guariti sono 10.820.380 con una crescita di 87.472 unità rispetto al precedente bollettino. Purtroppo, si aggrava ancora il bilancio dei decessi con 314 morti che hanno portato il totale in Italia a 152.596.
Coronavirus, bollettino: i numeri in Italia nella giornata di giovedì 18 febbraio
Secondo i dati del Ministero della Salute contenuti nel bollettino di ieri, i casi di contagio erano saliti a 12.323.398. Proseguiva la discesa dei soggetti attualmente positivi che risultavano essere 1.438.208. Scendeva anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: 1.037 in totale. Le persone guarite erano 10.732.908. Il bilancio totale delle vittime in Italia saliva a 152.282.
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Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di mercoledì 16 febbraio
Stando all’aggiornamento diramato nella giornata di mercoledì, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 12.265.343. Ancora in calo il dato relativo ai soggetti attualmente positivi che ammontava a 1.480.113, così come quello dei pazienti nei reparti di terapia intensiva: 1.073 in totale. I guariti erano 10.633.268. Purtroppo, si aggravava ancora il bilancio delle vittime che portavano il totale a 151.962.
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Covid-19, monitoraggio settimanale Iss: dati ancora in calo
La curva epidemiologica in Italia continua a mostrarsi in discesa. La conferma, oltre che dal bollettino quotidiano del Ministero della Salute, giunge anche dal monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicato stamane. Dal rapporto è emerso, infatti, un calo dell’incidenza dei casi settimanali in uno all’indice di trasmissibilità Rt. Stesso dicasi per i tassi di occupazione negli ospedali e nei reparti di terapia intensiva.
Nello specifico l’incidenza è scesa a 672 casi ogni 100mila abitanti. In discesa, anche, l’indice Rt che dallo 0,89 della scorsa settimana passa allo 0,77. A diminuire anche l’indice di trasmissibilità che ad oggi, venerdì 18 febbraio, scende a 0,79 rispetto allo 0,86 della precedente rilevazione. Calo anche per quanto riguarda la pressione sulle strutture ospedaliere. L’occupazione delle terapie intensive è sceso al 10,4% valori nettamente migliori rispetto a quelli di scorsa settimana in cui si attestava al 13,4%. In area medica, invece, il tasso di occupazione è sceso al 22,2%.
Dal monitoraggio, infine, è emerso che sono solo due le Regioni/Province Autonome ad essere classificate ad alto rischio ma questo solo perché i dati trasmessi non sarebbero stati completi. Cinque sono, invece, quelle a rischio moderato e le altre quattordici a rischio basso.
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Obbligo vaccinale, le parole del sottosegretario Andrea Costa
È possibile che l’obbligo vaccinale per gli over 50 possa essere prorogato. A dichiararlo, riportano i colleghi della redazione di Tgcom24, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Attualmente la legge prevede l’obbligo in vigore fino al 15 giugno prossimo ed è questa la strada su cui si procederà. Ovviamente, ha sottolineato Costa, come bisognerà sempre vedere l’andamento epidemiologico nel nostro Paese per poter prendere una decisione.
Resta sul banco del Governo, invece, ancora la questione Green Pass che dovrebbe essere al centro della discussione quantomeno prima della fine del prossimo mese.
Monoclonali preventivi, un’arma in più contro il Covid
Un medicinale a base di anticorpi in grado di prevenire il Covid nei soggetti fragili. Questa, riporta la redazione di Tiscali News, un’altra buona notizia nella lotta contro il Sars-Cov2. Si tratta del tixagevimab e cilgavimab di AstraZeneca i quali sarebbero in grado di ridurre dell’83% le probabilità di manifestazioni sintomatiche della malattia per circa 6 mesi dalla loro somministrazione.
Si tratta di un altro strumento di prevenzione, dunque, che potrà affiancare la copertura fornita dai vaccini ad oggi unico strumento efficace per poter limitare i potenziali danni da infezione. Al momento l’Aifa starebbe raccogliendo “ulteriori evidenze” su questi farmaci sui vaccini anche per quanto riguarda la variante Omicron.