L’attacco è esploso a Beledweyne, città nel centro del Paese: l’ultimo bollettino conta 15 vittime, tra queste anche politici locali.
Ennesimo attacco in Somalia; questa volta a Beledweyne, città nel centro del Paese, dove un’esplosione ha causato, secondo l’ultimo aggiornamento, almeno 15 vittime e 20 feriti. Nel drammatico bilancio si contano anche politici e amministratori locali. Stando a quanto riporta il Guardian, la deflagrazione è stata provocata da un attentato suicida.
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L’attentato suicida è stato rivendicato da un gruppo terroristico jihadista sunnita affiliato ad ad al-Qaeda
Secondo l’ultimo aggiornamento riportato dalla TV di Stato locale citata dal Cgtn, sale a 15 morti e 20 feriti l’esplosione deflagrata a Beledweyne, città della Somalia centrale. L’attentato suicida, deflagrato nell’area esterna di un ristorante, è stato rivendicato da un gruppo di militanti jihadisti sunniti di al-Shabaab, l’organizzazione terroristica di ideologia islamista attiva nel Paese a partire dal 2006. Stando a quanto si apprende dalla fonte ufficiale, tra le vittime si contano anche governatori e amministratori locali.
Il locale colpito è il ristorante Hassan Dhiif: al momento dell’esplosione i clienti erano riuniti all’esterno per pranzare all’aperto sotto gli alberi.
La grave perdita di vite umane è stata commentata dal primo ministro somalo Mohammed Roble, che ha espresso sincere condoglianze ai familiari delle vittime. Tra queste ultime c’è anche il vice commissario distrettuale per gli Affari Sociali Abdirahman Keynan oltre a numerosi civili. Il drammatico bilancio trova conferma nei comunicati ufficiali. In merito, le dichiarazioni di forze dell’ordine e di altri funzionali di Stato convalidano la pista dell’attentato suicida all’origine della deflagrazione.
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L’attacco, “il più mortale della città” secondo le parole di un agente di polizia locale, arriva in un momento di tensione per il periodo di elezioni parlamentari, che dovrebbero concludersi il 25 febbraio.
