“Festival di Sanremo”: l’appuntamento musicale più atteso dagli italiani. La kermesse canora sforna successi indimenticabili che rimangono nella storia del repertorio nostrano
La quarantesima edizione del Festival di Sanremo si svolse tra il 28 febbraio e 3 marzo 1990. A differenza delle annate precedenti la location prescelta non fu il consueto Teatro Ariston poiché erano ancora in atto attività di restauro e ampliamento; si optò per il Palafiori.
I presentatori della kermesse furono lo showman a 360° Johnny Dorelli insieme a Gabriella Carlucci la quale tornò a essere protagonista dopo averla condotta nel 1988. Il pubblico assistette finalmente al rientro dell’orchestra in sala ad accompagnare i partecipanti, evento che non avveniva da dieci anni. Inoltre, si optò per un ritorno al passato con la presenza di interpreti stranieri abbinati ai cantanti italiani in concorso come succedeva negli anni ’60.
“Festival di Sanremo” 1990: tutti i vincitori. Qual era il vostro preferito?
I vincitori della quarantesima edizione del Festival di Sanremo furono i Pooh; lo storico gruppo musicale si aggiudicò il primo premio grazie alla canzone “Uomini soli”, scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini.
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Secondo posto per Toto Cutugno con la canzone “Gli amori”. Eseguì il pezzo in abbinament a una vera e propria superstar, uno dei più grandi rappresentanti della musica soul a livello mondiale: Ray Charles. La loro esibizione fu accolta da 5 minuti di applausi da parte del pubblico. Toto Cutugno si meritò il titolo di “eterno secondo” poiché si classificò per ben sei volte la seconda posizione alla celebre gara canora sanremese.
Nella medesima circostanza la medaglia di bronzo andò invece all’inedito duo formato da Mietta e Amedeo Minghi. Presentarono il brano “Vattene amore”, un successo. Rimane amcora oggi uno dei pezzi più classici del repertorio italiano. La canzone è stata riproposta più volte con decine di cover; tra le più recenti spicca quella eseguita durante il Festival di Sanremo 2021 da Fiorello ed Elodie.
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Il premio della critica venne assegnato alla straordinaria Mia Martini con la canzone “La nevicata del ’56”. La cantante calabrese si aggiudicò lo stesso riconoscimento anche l’anno precedente con lo storico pezzo “Almeno tu nell’universo” e ancor prima nel 1982 con “E non finisce mica il cielo”. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1995, il premio venne definitivamente intitolato alla sua memoria.