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Esteri

Guerra Ucraina, almeno 160 missili lanciati: gli aggiornamenti in diretta dagli inviati

Dopo pressanti tensioni e minacce al confine, la Russia ha invaso l’Ucraina: gli ultimi aggiornamenti in diretta dagli inviati del TG1.

La scintilla è esplosa. Il periodo di costante minaccia russa sulla linea di frontiera sembrava interminabile; così come la tensione, sempre più pressante e destinata ad acuirsi. L’apice dell’escalation è arrivata nella notte di questo giovedì, 24 febbraio; esattamente alle 3:51, con l’ordine di Vladimir Putin di invadere il territorio ucraino. Il messaggio ufficializzato quest’oggi riportava tuttavia un contenuto registrato tre giorni prima, reso noto in diretta televisiva solo oggi.

La gente si prepara a passare la notte nelle stazioni della metropolitana
credit Kristina Makar (Ansa)

L’intenzione di Mosca era già premeditata da tempo. Tutto era pronto per l’attacco: dalle esercitazioni nel Mar Nero e nel Mar d’Azov al rafforzamento sempre più consistente di forze militari schierate sulla linea che separa la Federazione e il suo ex paese satellite. All’indomani dell’annuncio del ritiro delle truppe annunciato da Mosca, la frontiera contava oltre 7000 soldati in aggiunta alle forze militari russe già presenti sul territorio.

Le città piegate alla volontà di Mosca sono per il momento sette: la capitale Kiev, Kharkiv (est), Ivano-Frankivsk (ovest), Kramatorsk (est), Dnipro (est), Odessa (sud) e Mariupol (sudest), fino all’area di Chernobyl e al nord della Crimea con l’estuario del fiume Dnepr. Secondo le ricostruzioni, le forze militari russe hanno invaso il territorio ucraino passando dalle porte di accesso al confine est, a Kharkiv, e dalle regioni indipendentiste, avanzando diretti verso la capitale, Kiev. Il bollettino delle vittime non è stato precisato, ma è destinato a salire col passare delle ore; il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy invita i cittadini a “restare a casa” e a “donare sangue” ai militari feriti.

Una lunga notte per Kiev: gli ultimi aggiornamenti

00:04: l’inviato Sergio Paini da Rostov sul Don, fonti indipendentiste sono convinte che Kiev cadrà già a partire da domani sera; mentre Donetsk vive oggi la prima giornata di calma dopo 8 anni di bombardamenti grazie all’avanzamento della linea del fronte: la Repubblica separatista ha ringraziato chi ha fermato il “genocidio silenzioso.”

23:43: il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi di Maio a Porta a Porta: la guerra nel cuore dell’Europa è inaccettabile. “L’Ucraina non è destinata a essere un paese cuscinetto e lo ha dimostrato”: i bombardamenti sono arrivati fino all’estremo ovest del Paese; è necessario agire isolando la Russia con sanzioni “esemplari e massicce.” Bisogna sostenere l’Ucraina non solo perché è una regione ricca di risorse, ma perché è un altro Paese che guarda con ottimismo all’Europa.

Si avvia il secondo pacchetto: la Commissione Europea intende colpire i meccanismi che arricchiscono gli oligarchi, si prevedono sanzioni sugli export e sulle banche russe. L’avanzata russa sta procedendo l’invasione attraverso la Crimea e la Bielorussia, nonché dagli accessi nord, est e sud dell’ex paese satellite. Al momento non si hanno informazioni certe sul bilancio delle vittime. Il messaggio del Ministro degli Affari Esteri è rivolto ai cittadini italiani in Ucraina: “Non abbandonate le abitazioni. Serve collaborazione e prudenza.

23:27: l’inviato Mario de Pizzo ha affermato in trasmissione il prosieguo del Consiglio Europeo straordinario a Bruxelles sull’emergenza ucraina. Il vertice è stato programmato per troncare la volontà monopolistica di Vladimir Putin con sanzioni “severe e gravi” contro Mosca, come più volte ribadito dai leader del G7, Nato e Ue. Queste ultime riguarderanno probabilmente il blocco dei legami Usa con le banche russe e l’accantonamento del progetto Nord Stream 2, il gasdotto russo bloccato dalla Germania.

23:12: fonti dell’intelligence riportano l’irruzione delle forze militari russi in alcuni quartieri dell’Ucraina, si attendono ulteriori conferme.

23:00: l’inviato Sergio Paini da Rostov sul Don (città più grande della Russia meridionale): all’1:00 di notte locale continua a passare la colonna dei mezzi militari russi.

22: 27: Invio di 7000 soldati statunitensi per rafforzare fianco il est: i militari sono dispiegati in Germania. Sulla questione, il presidente Joe Biden era stato chiaro oggi: il leader del Cremlino Vladimir Putin ha deciso la guerra e ora pagherà. Putin è un aggressore e nel suo tacito, ma limpido intento di ricostruire l’Unione Sovietica, si teme che le sue intenzioni di invasione non si fermino all’Ucraina (Paese democratico e pacifico), ma anche ad altri paesi oggi occidentalizzati, nonché membri della Nato.

22:26 (Valerio Nicolosi): le truppe russe stanno entrando in città continuano i bombardamenti.

Un precedente briefing militare riportato dal TG1 ha confermato l’obiettivo della Russia: bloccare Kiev e decapitare la leadership ucraina. La caduta di Volodymyr Zelensky è mirata all’istaurazione di un regime filorusso con la creazione di un corridoio di terra per la Crimea e proclamare la regione della Transnitria, regione della Moldavia anch’essa caratterizzata da ideologie separatiste e filorusse.

Stando a quanto riporta l’inviato del TG1 Valerio Nicolosi, fronte Kiev: l’invasione è iniziata intorno alle 4:30 locali si sono uditi colpi di artiglieria e mortaio. Dalla mattina a ora sono tanti i civili stanno scappando fuori dai confini dell’ucraina: le immagini condivise sui social mostrano code chilometriche di automobili in fuga dal Paese. Forze russe e carri armati erano già in poche ore vicinissimi a Kiev.

Nel pomeriggio erano a circa 30 chilometri. Notte drammatica di Kiev con i carri armati e blindati russi alle porte, rumori si intensificano di minuti in minuto.Secondo quanto riferito dal fotoreporter di guerra, l’aspetto della città era completamente diverso. Intorno alle 7:00 sono suonate le sirene; il villaggio è spettrale, avvolto in und drammatico silenzio. Numerose persone hanno tentato la fuga con trolley e borsoni in spalla. Molti testimoni hanno confessato di sentirsi più protetti sottoterra che in casa; la metropolitana appare un luogo più sicuro in caso di bombardamento aereo. 

Dal fronte del Donbass, l’inviata Emma Farnè si trova a circa mezz’ora di macchina dalla linea del fronte: si sentono passare veicoli blindati e corazzati da combattimento. I mezzi militari sono presenti anche a Sjevjerodonec’k, città dell’Ucraina situata nell’oblast’ di Luhans’k, nel sud-est del paese; porta d’accesso verso il Donbass. Anche qui si sentono ancora colpi di artiglieria e mortaio.

La situazione fino a mezz’ora fa è sta definita “abbastanza calma”, ma non nel pomeriggio: gente in fuga, supermercati vuoti, fila ai bancomat e alle farmacie. La giornalista ha riportato la testimonianza di una ragazza diretta verso Lugansk, una delle due Repubbliche separatiste riconosciute dalla firma di Putin: è impossibile fuggire dal Paese, molti mezzi pubblici non funzionano; o, come è successo alla testimone, vengono bloccati dai militari russi che forzano autisti e passeggeri a scendere e tornare indietro.

Durante la trasmissione si è parlato inoltre di una controtendenza. Se da una parte c’è un conflitto nel pieno della sua esplosione; dall’altra ci sarebbe una telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo francese Emmanuel Macron. Richiesta da quest’ultimo, la discussione per via telefonica insiste in un “serio e franco scambio di opinioni” sull’attuale situazione in Ucraina. Stando a quanto riportano le agenzie stampa francesi e dall’Interfax i due presidenti resteranno in contatto.

 

 

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