Questa notte la Russia ha dichiarato guerra all’Ucraina e nel Paese il Parlamento ha approvato il decreto presidenziale relativo la legge marziale immediata.
Queta mattina alle luci dell’alba la Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, ha approvato in via straordinaria il decreto presidenziale sull’introduzione della legge marziale nel Paese.
Lo aveva già annunciato giovedì scorso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in caso di attacco della Russia ci sarebbe stata l’introduzione della legge come prevede lo statuto.
“Questa mattina, il presidente Putin ha annunciato un’operazione militare speciale nel Donbass” – ha detto Zelensky poche ore fa in un video messaggio che sa di sfida e terrore insieme. “La Russia ha effettuato attacchi alle nostre infrastrutture militari, alle nostre guardie di frontiera. Sono state udite esplosioni in molte città dell’Ucraina. Stiamo introducendo la legge marziale in tutto lo Stato”.
Il presidente ha anche fatto sapere che ha già sentito Biden che sta iniziando a raccogliere il sostegno internazionale da parte degli alleati. Ma cosa si intende per legge marziale? Quale scenario ci attende?
Legge marziale in Ucraina: la proclamazione ufficiale
Zelensky ha detto alla nazione di non aver paura, “Niente panico, siamo pronti a tutto e sconfiggeremo tutti”. La situazione però sta prendendo risvolti tutt’altro che positivi, soprattutto per le popolazioni locali.
Ricordiamo che la legge marziale era stata già introdotta in Ucraina nel 2018 per un intero mese, quando la Russia aveva sequestrato tre navi della marina nello stretto di Kerc.
La decisone è stata presa nuovamente dagli alti vertici militari introducendo così nel Paese un sistema di leggi straordinario che vengono applicate generalmente in casi di estrema gravità (come calamità naturali o guerre civili). In parole povere le leggi ordinarie perdono di potere e legittimità mentre tutta l’amministrazione della giustizia interna passa a piedi pari ai tribunali militari.
Tra le primissime cose che sono introdotte con questo nuovo provvedimento ci sono il coprifuoco, divieto di riunioni politiche, e nei casi più gravi anche la pena di morte per tradimento ma solo previo pronunciamento diretto di un collegio giudicante militare che ne esercita la funzione.