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Covid 19

Covid-19, il bollettino del 25 febbraio: 40.948 nuovi casi e 193 morti

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, venerdì 25 febbraio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.

Il Ministero della Salute ha fornito l’aggiornamento sull’epidemia da coronavirus diffusasi in Italia da oltre due anni. Stando all’odierno bollettino, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza sono in totale 12.693.320 con una crescita rispetto a ieri di 40.948 contagi a fronte di 440.115 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore.

(Ministero della Salute)

I soggetti attualmente positivi sono scesi a 1.175.924 (-23.304). In calo anche i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva che ammontano a 799 (-40). Le persone guarite complessivamente risultano essere 11.363.190, ossia 65.180 in più rispetto alla giornata di ieri. Purtroppo, si è aggravato ancora il bilancio totale delle vittime nel nostro Paese con 193 morti registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 154.206.

Covid-19, bollettino: i numeri in Italia nella giornata di giovedì 24 febbraio

(Giuseppe Lami – Ansa)

Secondo il bollettino di ieri, i casi di contagio complessivi erano saliti a 12.651.251. I soggetti attualmente positivi scendevano, invece, a 1.199.228, mentre i ricoveri nei reparti di terapia intensiva ammontavano in totale a 839. I guariti erano 11.298.010, mentre il bilancio totale delle vittime era giunto a 154.013.

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di mercoledì 23 febbraio

Secondo l’aggiornamento pubblicato nel pomeriggio di mercoledì, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 12.603.758. Il numero dei soggetti attualmente positivi scendeva a 1.221.423 e quello dei pazienti ricoverati in terapia intensiva886. I guariti complessivi erano 11.228.571. Purtroppo, si aggravava ancora il bilancio totale dei decessi che saliva a 153.764.

Coronavirus, monitoraggio settimanale Iss: continua a scendere la curva dei contagi

Questa mattina, sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità è stato pubblicato il consueto monitoraggio sull’andamento dell’epidemia in Italia. Dal report della Cabina di Regia, si evince il calo dell’incidenza settimanale dei casi che ad oggi si attesta a 552 contagi ogni 100mila abitanti. Scende, e rimane sotto la soglia epidemica, anche l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici pari allo 0,73 (range 0,68 – 0,82).

Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, il livello di occupazione dei pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva è sceso all’8,4%, mentre quello di occupazione nelle aree mediche è pari al 18,5.

Infine, stando al monitoraggio, una sola Regione/Provincia Autonoma è considerata ad alto rischio, due quelle a rischio moderato e le restanti diciotto a basso rischio.

Ministro Speranza: “La curva scende in modo graduale, ci avviamo verso una nuova fase”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione della celebrazione del Centenario Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) ha parlato dell’attuale situazione in Italia. Il titolare del Dicastero ha affermato, come riporta la redazione di Leggo, che la curva pandemica sta scendendo con gradualità, circostanza che conduce il Paese verso una nuova fasepiù aperta”. Speranza ha poi confermato che non verrà prorogato lo stato di emergenza, in scadenza il prossimo 31 marzo. “Bisogna – ha spiegato Speranza- guardare al futuro con fiducia, ma anche con cautela in modo che si creino le condizioni di sicurezza per uscire dall’emergenza

Infine, il ministro ha analizzato i numeri della campagna vaccinale spiegando che, ad oggi, il 91% dei cittadini nella fascia d’età over 12 si è sottoposto almeno alla prima dose del siero contro il Covid-19. Proprio questo, secondo Speranza, riportano i colleghi della redazione di Leggo, ha permesso all’Italia di avviarsi verso una nuova fase.

Crisanti a Sky Tg24: “Giusto liberalizzare, ma necessario proteggere i soggetti più fragili

Il virologo Andrea Crisanti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della rubrica Timeline, in onda su Sky Tg24. Secondo il docente di microbiologia dell’Università di Padova sarebbe giusto liberalizzare tutto, ma non si devono le persone più fragili che bisogna proteggere. Allentando repentinamente le misure, difatti, secondo Crisanti, questi soggetti avranno una probabilità più alta di contrarre il virus.

Per cercare di ridurre questa percentuale di rischio, spiega l’esperto, si potrebbe permettere ai soggetti più fragili di proseguire con lo smart working. Altra possibilità per tutelarsi è anche la quarta dose del vaccino, ma questo, se si prende in considerazione una persona immunosoppressa, non servirà a garantirgli protezione dal virus.

Infine, il virologo si è soffermato sul Green Pass che, a suo parere, avrebbe già esaurito la sua funzione, dato che è stato introdotto per incentivare i cittadini a sottoporsi alla vaccinazione limitando le libertà personali.

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