Guerra in Ucraina: cosa si sa sull’attuale situazione a Chernobyl

Aumentano le radiazioni in Ucraina dopo l’esplosione dell’operazione speciale da parte delle forze militari della Federazione Russa: l’allarme arriva dall’Agenzia Nucleare del Paese.

Al terzo giorno di combattimenti in Ucraina per l'”operazione speciale” voluta dal presidente russo Vladimir Putin si registra un considerevole aumento delle radiazioni nel Paese. A lanciare l’allarme è la stessa Agenzia Nucleare ucraina, la cui dichiarazione parla chiaramente di significativo incremento dei livelli di radiazioni nell’area della centrale nucleare di Chernobyl, anch’essa recente epicentro di scontri armati e combattimenti, come annunciato dal consigliere del ministero dell’Interno di Kiev.

 

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Chernobyl in mano ai soldati russi, Mykhailo Podolyak: “una delle minacce più gravi in ​​Europa oggi”

Nella fonte Twitter del parlamento monocamerale dell’Ucraina: le autorità competenti locali indicano l’aumento significativo dei livelli di radiazioni gamma (punti rossi)

 

L’offensiva militare russa non ha risparmiato l’area che circonda Chernobyl, dove si sono registrati scontri con conseguente distruzione di un impianto di stoccaggio di scorie nucleari. La centrale è attualmente in mano ai soldati della Federazione Russa da giovedì 24 febbraio, come affermato dal consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. Le autorità ucraine per la sicurezza nucleare del Paese hanno lanciato l’allarme, chiedendo massima vigilanza del luogo segnato dal disastro del 26 aprile 1986.

Chenobyl: il nome riporta un grande trauma; simbolo internazionale di uno dei peggiori incidenti nucleari della Storia. Nonostante siano trascorsi 36 anni, tracce di radiazioni continuano a contaminare l’aria in Europa: la zona di Chernobyl resta ancora altamente pericolosa. Il luogo che ospita l’ex centrale nucleare, dismesso solamente dal dicembre 2000, è in pessimo stati, costituito da elementi e materiali in evidente stato di deterioramento, così come l’intera struttura del sarcofago di contenimento che circonda il reattore danneggiato: resta alto il rischio di collasso con conseguente dispersione di polvere radioattiva e di radionuclidi.

Le fonti provenienti da entrambi i paesi, Russia e Ucraina, sono contrastanti. Da una parte, la Federazione Russa rassicura che la situazione è sotto controllo; dall’altra, il Centro per la sicurezza nucleare dell’Ucraina ha denunciato al parlamento locale il significativo aumento delle radiazioni, osservato a partire da venerdì mattina 25 febbraio. Il comunicato ufficiale precisa, tuttavia, l’impossibilità di verificare la situazione sul posto: “tutto il personale è stato evacuato“, ha evidenziato il vicedirettore del dipartimento ucraino per i problemi di sicurezza degli impianti nucleari, Alexander Grigorach.

La dichiarazione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ipotizza che l’aumento del rilascio delle scorie radioattive di plutonio-239 sia dovuto all’ingente quantità di mezzi ed equipaggiamenti militari pesanti di passaggio sul suolo, con conseguente disturbo del terreno ancora contaminato; o, ancora, alle perdite causate dai costanti bombardamenti. In ogni caso, Chernobyl nelle mani dell’aggressore equivale a una potenziale “bomba nucleare che trasformerà migliaia di ettari in un deserto morto e senza vita“, ha affermato il ministero della protezione ambientale di Kiev.

A più di trent’anni dal disastro, l’area di Chernobyl resta ancora oggiuna delle minacce più gravi in Europa”, ha ribadito il consigliere di Zelens’kyj Mykhailo Podolyak.

 

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