Si è lasciato esplodere assieme alle cariche per difendere l’Ucraina, l’eroe soldato ha scelto di sacrificarsi per arrestare l’attacco di Putin.
Mentre la forza distruttiva di Mosca continua ad abbattersi su Kiev in maniera inesorabile, e il numero dei morti, dall’alba dello scorso 24 febbraio, sale adesso a un totale di circa 198 soldati, un giovane ucraino, attivo a Kherson per la difesa della nazione, ha sacrificato la sua vita lasciandosi esplodere.
L’azione militare si è svolta nella zona continentale dell’Ucraina. dove il soldato si è lanciato in una missione disperata per tentare di arrestare, con la forza delle esplosioni quanto del suo puro coraggio, la cieca e spietata avanzata indetta dal presidente Putin.
Ucraina, muore l’eroe soldato: aziona le cariche su Henichesk e arresta l’avanzata russa
L’obiettivo del soldato era quello di distruggere un ponte che collegasse il territorio ai confini con la Crimea. Per fermare l’inesorabile continuum di carri armati provenienti da quella regione. L’impavido giovane ha dunque deciso di esporsi in prima persona per la truce missione.
Dopo essere giunto sul ponte, e aver posizionato gli esplosivi a sua disposizione, si è però accorto di dover prendere una drastica decisione. Salvare la sua vita o impedire all’armata russa di avanzare. Il soldato ha inizialmente tentato il dialogo con la schiera di carri armati avversari, avvisando che avrebbe azionato le cariche. Al mancato stop dei russi, ha allora scelto di immolarsi.
Skakun si è così lasciato esplodere assieme alla struttura rallentando l’avanzata del nemico. Innumerevoli, come lui e altre parti civili del paese, in queste ore chiamate alle armi per difendere le città ucraine ormai in ginocchio, si ritrovano a confrontarsi con decisione di egual calibro.
Ora l’Ucraina piange e riconosce, come ciascuno degli altri caduti per la salvaguardia della pace, il nome del soldato Vitaly Skakun Volodymyrovych. Il giovane soldato, morto nella “salvifica” esplosione, è ora considerato un eroe di guerra. Il sacrifico di Skakun, adesso riconosciuto come uno dei simboli più toccanti della resistenza ucraina, non potrà essere dimenticato.