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Esteri

Ancora bombe a Mariupol: falliti anche oggi i corridoi umanitari

Le operazioni di soccorso ed evacuazione dei civili sono state rinviate per il secondo giorno consecutivo: troppi bombardamenti, impossibile procedere.

Rinviati anche oggi i corridoi umanitari a Mariupol, strategica città aeroportuale nel sud-est dell’Ucraina. Per il secondo giorno consecutivo le operazioni di soccorso ed evacuazione dei civili non sono potute partire a causa dei costanti bombardamenti da parte dell’offensiva russa. Troppe esplosioni, impossibile procedere. Mosca ha dimostrato ancora una volta di non mantenere la parola: la tregua prevista per ieri, sabato 5 marzo, non è stata rispettata; oggi, il nuovo fallimento umanitario. A riferire la drammatica notizia della sospensione dei corridoi è il consigliere del ministro dell’Interno Anton Gerashchenko. 

La violenza miope del Cremlino contro le libertà individuali

Undicesimo giorno di guerra: un’escalation di violenza senza tregua. La situazione in Ucraina è drammatica e peggiora di ora in ora. Da una parte il conflitto sporco e disumano, dall’altra la profonda crisi umanitaria tra chi cerca di fuggire e chi attende l’arrivo dei soccorsi; un arrivo che stenta a realizzarsi a causa dei pressanti bombardamenti. Mentre le comunità dei rifugiati e dei paesi ospitanti si uniscono nella più sincera e solidale cooperazione (iconici i passeggini con copertine per neonati lasciate dalle mamme su un binario di una stazione dei treni in Polonia), la violenza miope del Cremlino non cessa di perpetrare i suoi crimini contro le libertà individuali e il principio di autodeterminazione dei popoli.

La crisi umanitaria persiste. Ieri, il fallimento annunciato dalla Croce Rossa citata dai media locali, oggi il nuovo annuncio del consigliere del ministro dell’Interno, Anton Gerashchenko, Stando a quanto riferito dall’alto funzionario, i corridoi umanitari stentano a decollare per il secondo giorno consecutivo a causa dei bombardamenti: Mariupol non conosce tregua ed è costantemente piegata all’escalation di sangue e violenza. “Non possono essere effettuati dei veri corridoi” – ha precisato su Telegram – “perché solo il cervello malato dei russi decide quando iniziare a sparare e a chi“. L’evacuazione dei civili era prevista per le ore 12:00 in un contesto di tregua concesso dalle 10:00 alle 21:00. Il presidente della Federazione Russa punta il dito contro la capitale ucraina: “La responsabile è Kiev, è Kiev impedire le evacuazioni da Mariupol.”

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