Alcuni alti vertici dell’esercito russo, catturati da Kiev, avrebbero lanciato pesanti accuse a Vladimir Putin: le parole di un tenente.
Prosegue senza soluzione di continuità il conflitto russo-ucraino e a salire non è soltanto la tensione, ma anche e soprattutto il numero delle vittime. La guerra è sempre più serrata ed entrambi gli schieramenti portano avanti le loro strategie.
Imboscate, bombardamenti, sirene che rompono il silenzio della notte e poi ancora missili. Uno scenario devastante di cui hanno reso un’immagine nitida alcuni prigionieri di guerra fornendo una sconvolgente verità.
Guerra Ucraina, sconvolgenti dichiarazioni di un tenente russo contro Putin
Il New York Times, riferisce Fanpage, ha raccolto le parole di alcuni prigionieri russi catturati da Kiev a seguito di un’imboscata, tra questi anche il tenente Dmitry Kovalensky, e quelle di un suo pari grado ucraino, Yevgeny Yarantsev.
Entrambi attraverso le loro testimonianze hanno fornito un quadro di quello che sarebbe il conflitto visto dall’interno. I prigionieri del suo esercito, che si sono mostrati ben nutriti e non maltrattati, hanno confermato come fossero vere le notizie riguardanti la frenata russa degli ultimi giorni. Tuttavia hanno specificato come a livello numerico Mosca sarebbe di gran lunga superiore, anche se si volge lo sguardo agli equipaggiamenti.
Ma a rilasciare dichiarazioni molto importanti, a tratti sconvolgenti, sarebbe stato il tenente Kovalensky. L’ufficiale ha riferito come nessuno sia mai stato a conoscenza delle vere intenzioni del Cremlino. Che la Russia fosse in procinto di invadere l’Ucraina lo avrebbero appreso la sera prima che iniziasse il conflitto. In tanti avrebbero marciato senza conoscere la loro destinazione, scoprendola solo dopo l’attraversamento del confine.
Per tale ragione Kovalensky ha affidato al New York Times, riporta Fanpage, un importante appello: rovesciare il Governo di Vladimir Putin che avrebbe ingannato l’esercito. Il numero uno del Cremlino li avrebbe tratti in inganno facendogli credere in un’esercitazione quando, invece, si era prossimi all’invasione.
Il tenente ucraino Yevgeny Yarantsev, invece, ha spiegato come la resistenza sia stata così efficace solo grazie alle armi giunte dagli USA. Non solo, avrebbe altresì aggiunto che i militari della sua nazione si sentirebbero più sicuri a combattere nelle città, piuttosto che nei boschi perché lì non funzionerebbero i mezzi di comunicazione.