L’avanzata russa, voluta da Putin in Ucraina, entra in possesso della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Per l’Aiea la situazione è fuori controllo.
Il ministro dell’Energia ucraino, Herman Halushchenko, è intervenuto duramente a seguito della presa della centrale nucleare di Zaporizhzhia, situata nella zona sud-orientale dell’Ucraina, da parte delle forze militari russe. La situazione si aggrava anche secondo il parere espresso dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica. L’ultima comunicazione risale a soli pochi istanti fa.
“Se un impianto nucleare dovesse essere colpito“, ha riferito il ministro ucraino, “si verificherebbe un disastro per l’intera Europa“. Halushchenko ha messo in chiaro quali sarebbero le conseguenze dell’attuale perseveranza dei militari russi. E le responsabilità, per un simile atto, sarebbero, in quel caso: “totalmente della Russia“.
Ucraina, nuova allerta nucleare: presa la centrale a Zaporizhzhia. Aiea: fuori controllo
L’Aiea ha annunciato di come nelle ultime ore si sia perduto qualsiasi contatto con i sistemi di controllo della centrale di Chernobyl. Questo l’ultimo messaggio riportato dall’Agenzia: “I sistemi che monitorano il materiale nucleare negli impianti di scorie radioattive di Chernobyl, presi in consegna dalle forze russe, hanno smesso di trasmettere dati“.
Dopo quattro giorni, le truppe armate russe sono riuscite a prendere il controllo della centrale nucleare dopo un’apparente resa degli esausti presenti sul luogo, documentata fino a poco fa da Mosca. La dinamica dell’incursione è stata poi chiarita dallo stesso ministro ucraino. La presa militare di Zaporizhzhia, secondo quanto riportato dalla capitale ucraina pochi minuti fa, sarebbero stata a discapito dei presenti in quel momento sul sito con l’obiettivo di garantirne la sua salvaguardia.
“Gli occupanti hanno costretto la dirigenza a registrare un messaggio per utilizzarlo a fini propagandistici“. Tale messaggio si sarebbe diramato sino all’ultimo chiarimento da parte di Halushchenko. Il quale riporta un report agghiacciante. Oltre 240 le persone torturate e costrette dai militari russi a consegnare le armi. Tale mossa servirebbe dunque a estendere la potenza russa su finalità strettamente legate a questioni di consenso.
E perciò in stretta correlazione con gli stessi meccanismi di censura attuati con maggior prepotenza in quest’ultima settimana all’interno della Russia. Come ha poi sottolineato lo stesso ministro in conclusione: si tratta di documentazioni che verranno mostrate al popolo russo, quanto “alla comunità internazionale” come giustificazione “i propri crimini“.