Irpin (Ucraina), uno scontro a fuoco tra forze russe e ucraine ha stroncato la vita del giornalista americano Brent Renaud
Sono proseguiti per tutta la notte i bombardamenti delle forze russe ai danni dell’Ucraina. A distanza di 18 giorni dall’inizio del conflitto, l’artiglieria di Mosca ha preso di mira la base militare ucraina di Yavoriv, situata vicino al confine con la Polonia. Le vittime dei missili caduti sulla base, stando a quanto emerso, sarebbero 35.
Nel frattempo, dai sobborghi di Kiev giunge la notizia dell’uccisione del giornalista americano Brent Renaud, corrispondente del New York Times. I dettagli relativi a questo tragico fatto sono stati diffusi dal capo della Polizia della regione di Kiev, Andrei Nebitov.
Ucraina, ucciso a Kiev il giornalista americano Brent Renaud: gli aggiornamenti
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Nei sobborghi di Kiev, più precisamente nella città di Irpin, ha trovato la morte il giornalista 51enne Brent Renaud, inviato del New York Times. La notizia è stata diffusa dall’Ansa e dai maggiori quotidiani italiani solamente pochi minuti fa, mediante i canali social.
L’uomo si trovava nei pressi della capitale ucraina assieme ad un collega, per documentare gli sviluppi del conflitto. I due, purtroppo, sono rimasti coinvolti in una sparatoria tra forze russe e ucraine. A rendere noto il tutto, il capo della Polizia della regione di Kiev.
“Il 51enne corrispondente del New York Times è stato ucciso, un altro giornalista è stato ferito” – ha detto Andrei Nebitov – “Stanno tentando di portarli via dalla zona dei combattimenti“. Al momento, i militari di Mosca si starebbero muovendo per accerchiare la capitale Kiev, contro la quale avrebbero intenzione di sferrare l’offensiva finale.
All’alba del 18esimo giorno di guerra è inoltre giunta la notizia di bombardamenti ai danni della regione di Leopoli, che sono proseguiti senza interruzione per tutta la notte. Presa di mira anche la base militare ucraina di Yavoriv, nota come Centro internazionale per il mantenimento della pace e sicurezza.
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Un segnale più che chiaro, quello lanciato da Vladimir Putin, che ha voluto scagliarsi contro il luogo in cui l’esercito ucraino effettua i propri addestramenti, ed in cui la Nato addestra allo sminamento non solo militari ucraini, ma anche truppe internazionali.