La nostra intervista a Lello Arena che abbiamo incontrato a Rende (Cs) prima dello spettacolo “Parenti serpenti”
I cinema ed i teatri sono tornani a riempirsi e grazie all’uso del green pass gli italiani respirano di nuovo un’aria di normalità. Nel mese di novembre, a Rende, in provincia di Cosenza, abbiamo incontrato, prima di un suo spettacolo, un vero mito dello spettacolo italiano, Lello Arena.
Attore, cabarettista, regista, sceneggiatore, fumettista che insieme a Massimo Troisi ed Enzo De Caro ha scritto le pagine più belle della comicità napoletana.
Noi di YesLife lo abbiamo incontrato poco prima dello spettacolo “Parenti serpenti” in scena al teatro Garden per la Rassegna Teatro e Musica “Primafila”. Vi riproponiamo le sue parole ai nostri microfoni, tra tante risate e dolci ricordi del passato.
“Parenti serpenti” una commedia ma anche un modo di dire..
Ha un sapore particolare perché la gente, il pubblico presente in sala sbircia dal buco della serratura quello che succede in questa famiglia e questo lo rende molto più partecipe e tridimensionale. I parenti possono essere serpenti, quelli che vengono a teatro si accorgono che hanno i serpenti affianco e non se ne erano mai accorti fino a quel momento e tornano a casa più guardinghi.
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La convivenza in casa tra parenti con la pandemia, cosa è scaturito secondo lei?
La pandemia non era responsabile del fatto che i parenti potessero essere più o meno parenti o serpenti, ci siano sopportati a vicenda e molti nuclei familiari sono saltati a gambe all’aria perché la vicinanza eccessiva e quotidiana ha rivelato un po’ di magagne.
Come è stato rivedere le facce del pubblico e sentire le risate dal vivo dopo tanto tempo?
Le persone non sono più tanto abituate a stare tutte insieme in teatro e quindi è complicato anche per loro ritrovare l’agio di ridere, di emozionarsi, di vivere una cerimonia che è quella del teatro ma è abbastanza piacevole sentirle perché fa parte di quelle cose che avevamo pensato che fossero meno utili e che non servissero allo stare insieme culturale e sociale. Invece, anche grazie alla pandemia, ci siamo resi conto che stavamo perdendo una cosa che è indispensabile.
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Nella sua vita tutto nasce a Napoli, per Napoli e con Napoli, ma lei se l’è mai immaginata una vita ed una carriera senza la sua città?
No perché sono nato a Napoli, mia mamma si è anche sforzata, voleva partorire a Busto Arsizio ma non ce l’ha fatta. Sono nato a Napoli con tutto quello che ne consegue, una città meravigliosa che produce enzimi e risarcimenti, con la sua arte e la sua bellezza.
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Qual è il ricordo più bello che porta nel cuore di Massimo Troisi?
La prima volta che l’ho visto. Da lì è partita un’epopea, un’avventura straordinaria piena di cose meravigliose che durano tutt’ora. Aver incrociato quel primo momento di imbarazzo reciproco è stato l’inizio di un’avventura clamorosa.
FRANCESCA BLOISE