Proseguono i negoziati tra Russia e Ucraina per porre fine alla guerra: le delegazioni confermano la volontà di trovare un accordo. Gli aggiornamenti
Le delegazioni russe e ucraine sono impegnate da giorni nei negoziati per porre fine al più presto alla guerra. Ore ed ore di incontri che si tengono in videoconferenza, e di cui il presidente Zelensky si starebbe dichiarando soddisfatto. “Stanno andando bene“: questo il commento del leader ucraino.
Stando al resoconto del capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak, è solamente questione di giorni prima che si arrivi ad un accordo definitivo che possa soddisfare entrambe le parti.
Come è noto, Putin sta chiedendo da settimane la neutralità dell’Ucraina, che dovrà essere smilitarizzata. Inoltre, il leader russo ha ribadito di non esser disposto a cedere sull’annessione della Crimea e del Donbass. Il presidente Zelensky, che fino a questo momento si era categoricamente rifiutato di scendere a patti con il suo invasore, sembrerebbe disposto a trattare.
Negoziati guerra, si va verso l’accordo: “possiamo iniziare a ricostruire il Paese”
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“Potrebbero essere necessari da pochi giorni a poco più di una settimana per trovare un accordo“: così si è espresso il capo negoziatore ucraino, che ha confermato la volontà del presidente Zelensky di scendere a patti con Putin. I negoziati, che si stanno svolgendo proprio in queste ore, potrebbero finalmente condurre ad un punto di svolta.
Il leader ucraino, che ha ritrattato la richiesta di annessione alla Nato, starebbe valutando la possibilità di cedere la Crimea e il Donbass alla Russia pur di porre fine al conflitto. “Questo ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e di iniziare la ricostruzione del Paese“, ha chiarito il consigliere di Zelensky.
I rappresentanti di Putin, parallelamente, chiedono la neutralità e la smilitarizzazione dell’Ucraina, nonché il riconoscimento di alcuni diritti per la popolazione di lingua russofona. Tematiche su cui le due delegazioni sarebbero disposte a trattare nel più breve tempo possibile.
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Anche il ministro degli esteri russo Lavrov ha confermato le parole dei rappresentanti ucraini, parlando di un “compromesso possibile” e di un “accordo vicino“.