Aggiornamenti sull’omicidio di Tiziana Gatti avvenuto lunedì a Castelnovo Sotto (Reggio Emilia): gli inquirenti avrebbero scoperto il movente.
Nella giornata di lunedì 21 marzo, Tiziana Gatti – 61 anni- sarebbe stata uccisa dal genero, sotto gli occhi di figlia e nipotino.
Un omicidio all’esito del quale l’uomo sarebbe fermato dagli inquirenti. Ma cosa lo avrebbe spinto a compiere un così brutale crimine? Gli inquirenti, all’esito di più approfondite indagini, avrebbero scoperto il possibile movente.
Castelnovo Sotto, aggiornamenti sul caso di omicidio di Tiziana Gatti: il possibile movente
Una lite culminata in tragedia per futili motivi. Questo, riporta la redazione di Today, quanto scoperto dagli inquirenti che stanno indagando sulla morte di Tiziana Gatti. La donna, 61 anni, sarebbe stata uccisa dal genero Osborne Tukpeh Antwi il quale pare fosse in crisi con la moglie, ossia la figlia della vittima.
Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, riportano i colleghi della redazione di Today, tra la 61enne ed il genero si sarebbe innescata una furiosa discussione poichè la donna gli avrebbe chiesto di restituire alla figlia Paola il suo cellulare. Proprio quest’ultima, che avrebbe assistito ai fatti insieme al figlioletto di soli 4 anni, avrebbe lanciato l’allarme.
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Tiziana, come sempre, si trovava nella villetta di proprietà della figlia e del genero per prendere il nipotino e portarlo a scuola. Salvo poi farvi rientro per badare al secondo genito della coppia, per la mattinata, di poco più di un anno.
Purtroppo, però, lunedì mattina è accaduto l’impensabile. La 61enne avrebbe chiesto al genero di ridare a sua figlia il telefono. Un qualcosa che ha fatto scattare nell’uomo una furia incontrollabile. Stando a quanto emerso, Osborne Tukpeh Antwi avrebbe iniziato a spintonare la donna, poi – riferisce Today– le avrebbe fatto sbattere la testa su alcuni gradini ed infine le avrebbe inferto dei colpi con una katana detenuta in casa insieme ad altre.
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L’uomo ha respinto ogni accusa, anche quella di aver aggredito con l’arma bianca la suocera. Avrebbe riferito agli inquirenti che una delle spade della sua collezione sarebbe sgusciata fuori dalla sua custodia colpendo Tiziana alla testa.
Gli inquirenti hanno disposto che sulla salma venga eseguito l’esame autoptico all’esito del quale sarà possibile stabilire cosa effettivamente sia accaduto. Da una prima ispezione cadaverica, però, plausibile pare che a determinare la morte della donna possa esser bastato il colpo alla nuca sui gradini. Alcuni testimoni hanno riferito che tra l’uomo e la suocera si registravano spesso liti. In più occasioni la 61enne avrebbe invitato il genero a lasciare la villetta dove viveva con la figlia.
L’ipotesi di reato con cui è stato aperto il fascicolo di indagine a carico del 36enne – riporta Today– è quello di omicidio con l’aggravante di futili motivi.