Stando al monitoraggio settimanale dell’Iss sull’andamento dell’epidemia da Covid-19 in Italia, tornano a salire l’indice Rt e l’incidenza dei casi.
Stando ai dati degli ultimi giorni, la curva epidemiologica in Italia torna a salire. A confermarlo anche il consueto monitoraggio effettuato dalla Cabina di Regia: secondo il report nell’ultima settimana si è registrata una crescita dell’incidenza dei casi e dell’indice Rt, che oltrepassa nuovamente la soglia epidemica.
Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, salgono i ricoveri nelle aeree mediche, mentre risulta essere in calo il tasso di occupazione nei reparti di terapia intensiva.
Covid-19, monitoraggio Iss: in crescita Rt ed incidenza dei casi, scendono le terapie intensive
L’epidemia da coronavirus, ormai diffusasi da oltre due anni, non allenta la sua morsa sul nostro Paese. Dopo un netto calo dei contagi, registratosi nelle scorse settimane, la curva torna a salire. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio settimanale condotto dall’Iss (Istituto Superiore di Sanità) e dal Ministero della Salute.
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Secondo i dati del report, pubblicati stamane sul sito dell’Iss, cresce l’incidenza settimanale dei casi che passa dai 725 ogni 100mila abitanti di 7 giorni fa a 848. In salita anche l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici che oltrepassa la soglia epidemica e si attesta a 1,12 (range 0,87 – 1,44) rispetto allo 0,94 della precedente rilevazione. Andamento simile anche per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero che è salito da 0,90 a 1,08.
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Ancora in calo, invece, il tasso di occupazione dei pazienti Covid ricoverati nei reparti di terapia intensiva pari ad oggi al 4,5% contro il 4,8% della settimana scorsa. Nelle aree mediche si è registrata una crescita con il livello di occupazione che è salito dal 12,9 al 13,9%.
Infine, si evidenzia nel monitoraggio, al momento sono quattro le Regioni/Province Autonome considerate a rischio alto per via delle molteplici allerte di resilienza registrate. Le restanti diciassette sono classificate a rischio moderato, tre delle quali ad alta probabilità di progressione a rischio alto.