Fedez. Dopo l’asportazione di un tumore neuroendocrino del pancreas, il famoso rapper è ancora ricoverato al San Raffaele di Milano. Cosa si rischia nel decorso post operatorio
Un video su Instagram in cui annunciava concitatamente di essere affetto da una grave patologia. Poi il silenzio per giorni, lasciando tutti i suoi fan (e non solo) sgomenti e preoccupati. Infine la verità, affiorata sempre pubblicamente e per mezzo dei social network.“Ho un tumore neuroendocrino del pancreas”. Il rapper Fedez ha attraversato un vero e proprio incubo.
Ormai tutto sembra procedere per il meglio. Lo scorso 22 Marzo (giorno del primo compleanno della sua figlioletta Vittoria) è stato sottoposto a un delicato intervento di rimozione di una parte dell’organo comprendente anche la neoformazione. Il noto cantante e personaggio di spicco del web e dell’intrattenimento digitale è ancora ricoverato presso l’ospedale San Raffaele di Milano. “Non vedo l’ora di tornare a casa dai miei figli” – ha dichiarato. Passerà ancora del tempo, deve rimanere sotto osservazione.
Il magazine ForlìToday ha raggiunto il dottor Giorgio Ercolani, direttore della Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì.
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L’esperto e professionista ha confermato che, in effetti, i tumori neuroendocrini come quello che ha colpito Fedez sono sicuramente più rari rispetto all’adenocarcinoma che è anche più aggressivo.
Fortunatamente è possibile guarire da queste neoplasie o cercare di “cronicizzarle”. Sono attive terapie efficaci ma è sicuramente la diagnosi precoce a garantire una possibilità maggiore di sopravvivenza.
Le buone regole per la prevenzione riguardano il non fumare, evitare diete ricche di grassi e proteine animali, mantenersi in un peso ottimale e monitorare la glicemia.
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Il dottor Ercolani ha spiegato inoltre che, dopo l’intervento chirurgico di resezione pancreatica, la complicanza più frequente è rappresentata dalla fistola post-operatoria con conseguenze gravi con un tasso di mortalità nel 2-3% dei casi. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, si torna a fare una vita normale, come prima dell’intervento.
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