Fedez. Il famoso rapper, marito dell’imprenditrice digitale Chiara Ferragni, è tornato a casa dopo essere stato operato a causa di un tumore. L’allerta rimane comunque alta
Un giovane uomo di 32 anni, fisico atletico, apparentemente in salute. Un marito, un papà di due adorabili bambini molto piccoli. Una persona come tutte le altre davanti all’inesorabile muro della malattia. Fedez è apparso in tutta la sua fragilità di essere umano nelle ultime due settimane che lo hanno visto protagonista, purtroppo, di un destino infausto.
Come da lui rivelato pubblicamente attraverso i social network, è stato vessato dalla presenza di un tumore neuroendocrino del pancreas. Incredulità, sgomento, paura. Poi il ricovero presso l’ospedale San Raffaele di Milano, un intervento delicato durato sei ore e l’attesa di un esito (fortunatamente positivo). Il rapper adesso è a casa, circondato dagli affetti più cari. A lui il merito di aver parlato della sua condizione, cercando a suo modo di essere da sostegno per chi sta attraversando una prova così ardua nel proprio percorso di vita. La strada però è ancora lunga.
Fedez. Le parole del Dr. Falconi, primario di Chirurgia del pancreas al San Raffaele di Milano
Il tumore neuroendocrino del pancreas che ha colpito Fedez è una rarità rispetto all’adenocarcinoma che è anche più aggressivo. Il rapper è stato graziato da una diagnosi precoce e dall’assistenza di primo livello avuta all‘ospedale San Raffale di Milano.
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Lo stesso presentatore di “LOL – Chi ride è fuori” ha tenuto a ringraziare pubblicamente sui suoi canali social lo staff che si è preso cura di lui: “Mi avete letteralmente salvato la vita, che mi avete accompagnato e accudito in questi giorni che non sono stati semplici ma che dall’altra parte mi hanno restituito una nuova prospettiva da cui affrontare la vita”.
Artefice dell’intervento subito da Fedez è stato il Dr. Massimo Falconi, primario di Chirurgia del pancreas presso il nosocomio milanese. Lo stesso professionista, raggiunto da La Repubblica, ha parlato di cosa attenderà il famoso rapper nei giorni a venire.
I controlli saranno sempre imprescindibili. All’inizio con una cadenza semestrale per poi diradarsi almeno una volta all’anno.
Tuttavia, se il tumore al pancreas presenta metastasi a livello epatico non completamente asportabili, si può prendere in considerazione l’idea d’intervenire rimuovendo il tumore pancreatico “primitivo” e confinare la malattia solo fegato.
“L’esame istologico ci permette di valutare alcuni fattori prognostici che possono condizionare o meno il rischio che la malattia si ripresenti” – ha detto il Dr. Falconi.
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É possibile, quindi, tornare alla vita di sempre e alla normale routine? Sì, senza mai smettere il monitoraggio su se stessi e i controlli, permettendo una diagnosi precoce di una eventuale ripresa della malattia.