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Cronaca

Cinquantottenne trovato morto in camera: da ore non rispondeva alla madre

È accaduto ieri in un appartamento di via Savona. La vittima era un operatore ecologico di cinquantotto anni reintegrato, da poco, al lavoro

Trovato morto nell’abitazione di via Savona, a Gallipoli, un uomo di cinquantotto anni. Si tratta di Oscar di Bernardo, un operatore ecologico trovato esanime, nella sua camera, dagli operatori sanitari allertati dalla madre. L’uomo, chiuso nella stanza, non rispondeva più da ore ai richiami dell’anziana donna.

Screenshot da Instagram

La donna, allarmata, ha contattato aiuti per ricevere soccorso; sono stati proprio i pompieri a rinvenire il cadavere dell’uomo il quale, con ogni probabilità, è stato colto da un improvviso arresto cardiaco. Gli operatori sanitari non hanno potuto far altro che constatarne, purtroppo, il decesso.

Gallipoli: trovato morto in casa un operatore ecologico

Screenshot da Instagram

Oscar Di Bernardo, un operatore ecologico di cinquantotto anni, è stato trovato morto nella sua camera, nell’appartamento di Via Savona, a Gallipoli, stroncato con ogni probabilità da un malore improvviso. È stata sua madre a chiamare aiuto la quale, preoccupata del fatto che suo figlio non le rispondesse da ore, ha ipotizzato non stesse bene ed ha allertato i soccorsi.

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Operatori sanitari del 118, vigili del fuoco e agenti di polizia hanno raggiunto immediatamente l’abitazione. I vigili del fuoco, forzando la porta, sono riusciti a penetrare nella stanza trovando il corpo dell’uomo ormai privo di vita. Per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare.

Oscar Di Bernardo era un operatore ecologico reintegrato nell’azienda, presso cui prestava servizio, dopo aver intrapreso un lungo iter giudiziario. La Gial Plast, infatti, aveva colpito con una serie di licenziamenti alcuni lavoratori, tra cui il cinquantottenne. Contro l’azienda era stato emanato un provvedimento amministrativo – un’interdittiva antimafia revocata poi in seguito – e la ditta aveva così disposto il licenziamento di alcuni lavoratori coinvolti in passate vicende giudiziarie.

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A partire dall’anno scorso però l’uomo, supportato anche dai sindacati Cobas oltre che dall’avvocato, era riuscito finalmente ad ottenere la riabilitazione al lavoro.

 

 

 

 

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